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Il 49% dei turisti stranieri (ma anche il 50% di quelli italiani) che soggiornano in Italia, tornano a casa e comprano italiano, diffondendo l’Italian Way of Living: lo rivela una ricerca di Fiera Milano e Osservatorio Borsa Internazionale Turismo

Dopo una vacanza in Italia, alla ricerca delle specificità del territorio, del buon cibo, oltre che delle bellezze artistiche e culturali, il turista straniero torna a casa e continua a comprare prodotti italiani, diventando anche un traino per altri turisti. Questo atteggiamento riguarda per il 49% i turisti stranieri (in prevalenza francesi, tedeschi e inglesi), ma la maggior parte riguarda gli italiani (50%) che stanno gradualmente riscoprendo la ricchezza del loro territorio d’origine. Questi ambasciatori dell’Italian way of living, sono una delle tendenze emergenti più interessanti nel settore, secondo la ricerca “Il turismo enogastronomico, driver della promozione del territorio a livello nazionale e locale”, promossa da Fiera Milano e dall’Osservatorio Borsa Internazionale del Turismo (Bit), di scena dal 11 al 13 febbraio a Fieramilanocity e Milano Congressi.
Dalla ricerca emerge che il 75% dei viaggiatori sceglie come meta di vacanza una destinazione rinomata per il cibo e l’impatto economico del settore è rilevante: il food & beverage rappresenta circa il 25% delle spese di ogni turista e può salire fino al 35%, cui si aggiunge l’indotto. Molti sono coloro che dichiarano di comprare in viaggio prodotti enogastronomici da portare a casa ed altrettanti quelli che continuano a farlo una volta rientrati in patria (dove il 59% acquisterà cibo italiano e il 54% vino). Anche le ricerche sul web lasciano traccia di chi usa la rete per scegliere le destinazioni e quindi dove mangiare o acquistare prodotti: dopo gli Stati Uniti, l’Italia è il Paese più cercato per le recensioni di ristoranti e tre destinazioni italiane, Firenze (posizione n. 15), Milano (posizione n. 16) e Roma (posizione n. 25), sono tra le 25 di maggiore appeal enogastronomico.
La riconoscibilità del marchio Italia e dei prodotti italiani fa da traino anche per le esportazioni agroalimentari: nel 2017 il volume ha superato i 40 miliardi di euro, con una crescita di oltre il 70% nell’’ultimo decennio. Un impatto che è però anche qualitativo: il turismo enogastronomico caratterizza la destinazione, valorizza le mete meno note, contribuisce alla destagionalizzazione e favorisce la fidelizzazione dei viaggiatori. Per il Censis (2017) sono 13,7 milioni gli italiani che nel 2016 hanno fatto vacanze o gite giornaliere enogastronomiche, per un giro d’’affari complessivo stimato da Città del Vino (2017) in circa 2,5-3 miliardi di euro, con prospettive di crescita. Non solo. Favorisce anche abitudini salutiste, con una maggiore attenzione per i cibi naturali.

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