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La tavola è arte, e a Palazzo Reale a Milano una mostra ripercorre la storia delle più belle apparecchiature dallo sfarzo Barocco all’eclettismo contemporaneo ispirate a film come “Il Gattopardo” e “Il grande Gatsby”: “Conviviando” (fino 15 febbraio)

Non Solo Vino
Il delizioso film Marie Antoniette di Sofia Coppola, con Kirsten Dunst, opellicola del 2006

La tavola è un’arte, ed una mostra ne ripercorre la storia attraverso le più belle apparecchiature, che nei secoli l’hanno vista vera testimone di ogni epoca, le cui vicende si sono spesso scritte sedendovi attorno: teatro della grandezza assoluta dei sovrani nel Barocco, messa in scena come in uno spettacolo ed esaltata in piatti-trionfo dei cibi più sfarzosi; elegantissime e sensuali rappresentazioni estetiche tra pregiate porcellane e salse raffinate nel Rococò, il Secolo dei Lumi, che segna la nascita dell’alta cucina francese e vede i cuochi d’oltralpe al servizio delle corti più importanti; rivoluzionare come il loro secolo, l’Ottocento, quando si passa dal servizio “alla francese” in cui sono i commensali a servirsi da abbondanti vassoi, a quello “alla russa” affidato ai camerieri; fulcro degli affetti familiari e veri centri del “potere” della classe borghese nel Novecento, eclettiche tanto quanto il continuo susseguirsi dei movimenti culturali che lo attraversano, di cui sono esse stesse ispiratrici, così come, ancora oggi in epoca contemporanea, di tante pellicole cult di cui sempre più spesso anche gli chef sono attori protagonisti. Ecco “Conviviando-L’arte della tavola tra passato e futuro”, esposizione dedicata all’evoluzione della tavola dal Seicento al Novecento, in “Stanze” nell’ Appartamento del Principe a Palazzo Reale a Milano (fino al 15 febbraio) ispirate ai più film celebri, da “Vatel” a “Ex Machina”, da “Marie Antoinette” a “Coco Chanel & Igor Stravinsky”, da “Emma” a “Morte a Venezia”, da “Il Gattopardo” a “Il grande Gatsby”, da “A Single Man” a “Io sono l’amore”.
La mise en place, tema ispiratore della mostra - promossa da Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale, HoMi, il Salone degli stili di vita di Fiera Milano, e curata da Cinzia Felicetti, direttrice di Marie Claire Maison Italia - si snoda per quattro secoli, prendendo spunto da dieci film memorabili, in un racconto scenografico sulla storia dell’arte della tavola, rivoluzionaria o legata ai riti del potere, essenziale o sfarzosa, eclettica più che mai, che invade le sale di Palazzo Reale. “Luogo di massima espressione della convivialità, la tavola è una metafora dell’esistenza - spiega Cinzia Felicetti - sul suo palcoscenico di proporzioni ridotte, gli invitati sono attori di una rappresentazione della realtà scandita da verbi con uno spiccato carattere sensoriale come assaporare, sorseggiare, conversare. Il menu fa da copione, mentre chi invita è il regista della mise en place. Ed ecco che il galateo, da accessorio vintage, diventa dispensatore di inossidabile saggezza. Perché saper stare a tavola significa muoversi con garbo nella vita, con un’attenzione speciale a chi ci circonda”.
Il primo “quadro” è la tavola barocca, con le sue meraviglie: tra il Seicento ed il Settecento il banchetto era come un teatro, una messa in scena dell’effimero con forme e colori stupefacenti, capaci di stupire i convitati con scenari sorprendenti, spettacoli inaspettati e pietanze trionfali simbolo della grandeur dei sovrani. Con il Settecento, in pieno Rococò, è l’alta cucina francese ad imporsi per raffinatezza ed eleganza, e non c’è corte nobiliare che non veda ai fornelli uno tra i migliori cuochi d’oltralpe, o un maestro della mise en place, con l’abbondanza delle carni che lascia il posto a salse, consommé e gelatine. In un secolo rivoluzionario come l’Ottocento, anche la tavola, specchio di ogni epoca, non può che cambiare profondamente, passando dal servizio cosiddetto “alla francese” con il cameriere che porge le vivande disposte sul vassoio dal quale il cliente si serve da solo, prendendo il cibo e ponendolo sul proprio piatto, al servizio “alla russa” o al guéridon, che vede la presenza dello chef e del commis de rang, e le varie pietanze porzionate su un guéridon o carrello davanti al tavolo del cliente che osserva il lavoro del primo e chiede al secondo come e quanto servirlo nel proprio piatto, disposto in tavola con rigore geometrico insieme a posate e bicchieri. Nel Novecento, è la Borghesia a sedersi a tavola, con tutta la famiglia riunita nelle migliori occasioni, celebrando affetti ma anche prendendo le più importanti decisioni. Quella stessa Borghesia che anima anche la politica, e tante “tavole del potere” passate alla storia. Lo stile? Puro eclettismo, proprio di un secolo che vede l’affermarsi continuo di nuovi movimenti culturali, dall’Art Déco al Futurismo, dall’Espressionismo al Cubismo, dal Surrealismo all’Arte Povera, dalla Pop Art alla Transavanguardia, e la tavola ispiratrice stessa di tante opere d’arte tra le più famose e, ovviamente, delle più belle scene che il cinema ricordi. Tanto da esser così ancora oggi, in piena epoca contemporanea.
Dieci Stanze per un viaggio scandito da altrettanti film: dai trionfi barocchi di “Vatel” (2000) di Roland Joffé e con Gérard Depardieu, alle glaciali atmosfere di “Ex Machina” (2015) di Alex Garland, passando per la deliziosa “Marie Antoinette” (2006) di Sofia Coppola con Kirsten Dunst, il black and white in versione couture di “Coco Chanel & Igor Stravinsky” (2009) diretto da Jan Kounene, l’etichetta Regency (firmata Jane Austen) di “Emma” (1996) di Douglas McGrath con Gwyneth Paltrow; senza dimenticare il candore assoluto di “Morte a Venezia” (1971) e il fasto decadente de “Il Gattopardo” (1963) con Claudia Cardinale, Alain Delon e Burt Lancaster, capolavori di Luchino Visconti. L’Art Déco palpita nelle scenografie de “Il grande Gatsby” (2013) diretto da Baz Luhrmann ed interpretato da Leonardo Di Caprio; l’orientalismo di ispirazione Sixties si fa puro glamour in “A Single Man” (2009) del regista-stilista Tom Ford con Colin Firth; fino alla mitizzazione della figura dello chef, espressa compiutamente in “Io sono l’amore” (2009) di Luca Guadagnino.
Info: www.palazzorealemilano.it

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