Che la Bordeaux del vino e degli Chateaux sia diventata terra di conquista per i grandi investitori è ormai un dato di fatto, ma la crescita dei prezzi, specie sulla rive droite, sta prendendo una deriva che ha sempre meno attinenza con l’economia reale. Il punto di rottura, come racconta il quotidiano francese “Les Echos” (www.lesechoes.fr), è arrivato con l’ufficializzazione delle cifre relative al passaggio di Château Troplong Mondot, 1er Grand Cru Classé di Saint-Emilion (dove dal 2012 sono state 19 le aziende a passare di mano, ndr), al gruppo assicurativo SCOR, siglato la scorsa estate: 178 milioni di euro, pari, secondo le stime, a 7 milioni ad ettaro.
Una cifra esorbitante, che supera di tre volte i prezzi medi raggiunti negli ultimi anni, già altissimi e che, come sottolinea la società di consulenza finanziaria bordolese Medicis Partners, è del tutto scollegata dai prezzi delle bottiglie: “le logiche agricole e finanziarie sono insufficienti a comprendere un fenomeno di queste proporzioni”, ha spiegato Charles Traonouëz di Medicis Partners. Del resto, come ha raccontato ancora a “Les Echoes” Alexandre de Malet Roquefort, uno dei vignaioli di lungo corso di Saint-Emilion, che con la sua famiglia controlla, tra gli altri, Château La Gaffelière, “c’è una sproporzione enorme tra il valore della nostra proprietà e la nostra attività: il bilancio consolidato del nostro gruppo è di 7-8 milioni di euro, a seconda delle annate, per un attivo di 300.000 euro, massimo 1 milione, che può diventare, in annate difficili come la 2013, una perdita di 500.000 euro”.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024