Umani Ronchi, 230 ettari vitati per una produzione complessiva di quasi tre milioni di bottiglie all’anno, ha certamente una connotazione “bianchista”, data, evidentemente, anche dalla tradizionale impronta viticola marchigiana. Ma è anche una cantina che ha saputo portare i rossi della zona ad un livello qualitativo mai prima realizzato, basti per esempio pensare al Pelago, capace di coniugare la personalità delle uve locali con la raffinatezza di quelle bordolesi in un momento particolarmente favorevole ai blend made in Italy e con un maestro degno di questo nome: Giacomo Tachis. Ma l’azienda con sede a Osimo ha saputo soprattutto cogliere un obbiettivo non banale. Può un’azienda dai numeri non confidenziali, regalare sincere espressioni territoriali, oltre che un livello qualitativo di grande rilevanza? La risposta è senza dubbio sì, a patto che il lavoro e l’organizzazione aziendale, l’amore per il proprio territorio, per la vigna e i minimi dettagli siano pari a quelli a cui ci ha abituati la famiglia Bernetti. Il Conero Campo San Giorgio Riserva 2009, dall’etichetta bellissima nel suo design retrò, è un vino che centra questo obbiettivo. Raffinato, al naso propone piccoli frutti neri, spezie e liquirizia, mentre in bocca è affusolato, fresco, pur nella densità che la tipologia sa esprimere. Tannino levigato e di grana molto fine a cui il tempo ha concesso un’evoluzione molto intrigante.
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