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CONFAGRICOLTURA A CONVEGNO

L’agricoltura è l’unico settore che, negli ultimi 10 anni, è riuscito a mantenere stabili i livelli

1 milione le persone coinvolte nelle attività del primario, dove calano gli infortuni ma anche il numero delle aziende
AGRICOLTURA, Confagricoltura, LAVORO, Non Solo Vino
L’agricoltura è l’unico settore che è riuscito a mantenere stabili i livelli occupazionali

L’agricoltura è l’unico settore economico che, negli ultimi 10 anni, nonostante la crisi, è riuscito a mantenere stabili i livelli occupazionali, con oltre un milione di lavoratori, assorbendo anche manodopera da altri comparti. Emerge dal convegno “Le esternalizzazioni dei processi produttivi in agricoltura. L’appalto di servizi e la somministrazione”, organizzato oggi a Roma da Confagricoltura, incentrato sui cambiamenti del tessuto produttivo, a partire dall’evoluzione delle figure professionali e dal miglioramento degli indicatori di qualità, come quello relativo alla diminuzione degli infortuni sul lavoro, negli ultimi 8 anni, di quasi il 29%. Il calo è più marcato nelle aziende più grandi e strutturate. Si va, quindi, verso un’agricoltura più professionale, capace di assicurare occupazione più stabile, con iniziative di welfare aziendale e un’organizzazione del lavoro attenta alla salute e alla sicurezza dei lavoratori. Diminuisce il numero delle aziende, s’ingrandisce la dimensione media, aumentano gli imprenditori agricoli professionali e le società agricole di persone e di capitali. Anche l’occupazione si concentra sempre più: 1.000 aziende occupano un terzo della manodopera totale e le prime 17.000 ne assorbono i due terzi.
Accanto al contoterzismo, complice la mancanza di manodopera specializzata, si sta anche affermando il fenomeno delle esternalizzazioni, ossia l’affidamento ad altre imprese di alcune fasi del processo produttivo. “Tra le sole aziende associate alla nostra organizzazione - commenta - il presidente Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - dal 2016 al 2018 il numero di quelle che si sono rivolte ad agenzie di somministrazione per la fornitura di manodopera è cresciuto del 120% e le giornate di lavoro somministrate sono aumentate del 46%. Occorre - aggiunge Giansanti - un quadro normativo chiaro, in grado di accompagnare l’evoluzione del settore con adeguate politiche capaci di favorire un’occupazione più stabile e di qualità. Bisogna ancora rimuovere ostacoli come l’elevata pressione fiscale e contributiva sul lavoro e la complessità degli adempimenti. Gli incentivi per l’assunzione devono essere effettivamente fruibili, migliorando anche l’incontro tra domanda e offerta di lavoro”.

Focus - I dati del lavoro in agricoltura
Operai a tempo determinato: 965.000 (59% al Sud)
Operai a tempo indeterminato: 103.000 (56% al Nord)
Impiegati: 37.000
Lavoratori stranieri: 275.000
Datori di lavoro: 188.000 (60% imprese, 35% coltivatori diretti, 4% cooperative)

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