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AGROALIMENTARE

Lactalis si aggiudica la Nuova Castelli, nessun gruppo italiano ha pareggiato l’offerta

Per 270 milioni di euro il big del Parmigiano Reggiano ai francesi, e per Federalimentare e Cia è una buona notizia
LACTALIS, NUOVA CASTELLI, PARMIGIANO REGGIANO, Non Solo Vino
Il Parmigiano Reggiano parla francese

La spunta Lactalis, che per 270 milioni di euro si aggiudica la Nuova Castelli, big del Parmigiano Reggiano, specie sui mercati esteri, già in mano, per l’80%, al fondo inglese Charterhouse Capital Partner. Con buona pace delle tantissime voci critiche che, in questi giorni, si sono levate a difesa dell’italianità dell’ennesimo pezzo del patrimonio agroalimentare italiano che finisce in mani straniere, il passaggio al gruppo francese, già proprietario di marchi del lattiero-caseario come Parmalat, Galbani, Invernizzi, Vallelata, Locatelli e Cademartori, è la dimostrazione di due aspetti importanti: la scarsa competitività delle aziende italiane, che spesso hanno dimensioni insufficienti per sostenere investimenti tanto importanti, e la attrattività delle produzioni top e delle denominazioni del Belpaese, sempre più spesso nel mirino degli investitori internazionali.
Come avevamo scritto qualche giorno fa, però (qui), il Parmigiano Reggiano non è sotto attacco, a patto che il Consorzio e la denominazione intera mantengano dritta la barra della qualità e della tutela. E lo pensa così anche la Federalimentare, che ricorda, per bocca del suo presidente Ivano Vacondio, come “Lactalis è già in Italia da molto tempo e ogni volta che ha comprato aziende italiane ha creato valore. Sono convinto che Lactalis porterà valore, occupazione e un maggiore impulso all’export del Parmigiano Reggiano perché ha una rete di vendita molto superiore alla Nuova Castelli, in quanto esporta in più di 100 paesi nel mondo”.
Sulla stessa linea d’onda la Cia-Agricoltori Italiani, per nulla preoccupata, “perché l’azienda era già di proprietà estera, la paura dell’invasione francese non è fondata”. Per questo il presidente Cia, Dino Scanavino, “augura a Lactalis buon lavoro, auspicando che il gruppo possa continuare ad avere una collaborazione con i produttori italiani, sempre ispirata - nel rispetto dei ruoli e delle diverse istanze - a definire le migliori strategie per posizionare il prodotto italiano nel mondo. La produzione del Parmigiano Reggiano, infatti, resta italiana e non è delocalizzabile, solo i nostri allevatori possono produrre latte con le regole stabilite da un disciplinare che è riconosciuto e tutelato a livello europeo e che prevede l’utilizzo di latte prodotto esclusivamente nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna alla sinistra del fiume Reno e Mantova alla destra del Po. Nessun rischio - conclude Scanavino - per il consumatore finale, le caratteristiche del Parmigiano Reggiano resteranno quelle che lo rendono da secoli un prodotto di altissima qualità, apprezzato dai consumatori di tutto il mondo”.

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