In Italia sono scomparse dalla tavola tre varietà di frutta su quattro nell’ultimo secolo, ma la perdita di biodiversità riguarda l’intero sistema agricolo e di allevamento con il rischio di estinzione che si estende dalle piante coltivate agli animali allevati. È la denuncia di Coldiretti, nella Giornata Mondiale dell’Ambiente celebrata oggi dalle Nazioni Unite, che ricorda come in Italia nel secolo scorso si contavano 8.000 varietà di frutta, mentre oggi si arriva a poco meno di 2.000 e di queste ben 1.500 sono considerate a rischio di scomparsa, anche per effetto dei moderni sistemi della distribuzione commerciale, che privilegiano le grandi quantità e la standardizzazione dell’offerta. L’omologazione e la standardizzazione delle produzioni a livello internazionale mettono a rischio anche gli antichi semi della tradizione italiana, sapientemente custoditi per anni da generazioni di agricoltori.
Un pericolo, secondo la Coldiretti, per i produttori ed i consumatori per la perdita di un patrimonio alimentare, culturale ed ambientale del made in Italy, ma anche un attacco alla sovranità alimentare e alla biodiversità. Ed è proprio per questo che l’agricoltura italiana ha invertito la rotta negli ultimi anni, ed è diventato il Paese più green d’Europa. L’Italia è infatti l’unico Paese al mondo con 5.155 prodotti alimentari tradizionali censiti, 297 specialità Dop e Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc e Docg, ma è anche leader in Europa con quasi 60.000 aziende agricole biologiche e ha fatto la scelta di vietare le coltivazioni Ogm e la carne agli ormoni a tutela della biodiversità e della sicurezza alimentare.
Sul territorio nazionale, spiega la Coldiretti, ci sono 504 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi e su 533 varietà di olive contro le 70 spagnole. Senza dimenticare la riscoperta di grani antichi come il Senatore Cappelli che dopo aver rivoluzionato la produzione di pane e pasta in Italia, ha rischiato di sparire, ma adesso torna sulle tavole italiane grazie alla Sis, la Società Italiana Sementi. Un’azione di recupero importante della biodiversità, continua la Coldiretti, si deve anche ai nuovi sbocchi commerciali creati dai mercati degli agricoltori e dalle fattorie di Campagna Amica attivi in tutte le Regioni, e che hanno offerto opportunità economiche agli allevatori e ai coltivatori di varietà e razze a rischio di estinzione, che altrimenti non sarebbero mai sopravvissute alle regole delle moderne forme di distribuzione. Un’azione formalizzata con i prodotti presenti nell’elenco dei “Sigilli” di Campagna Amica che, sottolinea la Coldiretti, sono la più grande opera di valorizzazione della biodiversità contadina mai realizzata in Italia, che può essere sostenuta direttamente dai cittadini nei mercati a chilometri zero degli agricoltori e nelle fattorie lungo tutta la Penisola, una mappa del tesoro che per la prima volta è alla portata di tutti.
La difesa dell’ambiente non ha solo un valore naturalistico ma, sottolinea la Coldiretti, è anche il vero valore aggiunto delle produzioni agricole Made in Italy. Investire sulla distintività, conclude la Coldiretti, è una condizione necessaria per le imprese agricole di distinguersi in termini di qualità delle produzioni e affrontare così il mercato globalizzato salvaguardando, difendendo e creando sistemi economici locali attorno al valore del cibo.
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