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LA STORIA

Lidia Bastianich, la signora della cucina italiana negli States, si racconta in “Lidia’s Kitchen”

Il suo programma, sulla Pbs, è seguito da 50 milioni di americani. Le sue parole da Forlimpopoli, dove ha ricevuto il Premio Artusi
LIDIA BASTIANICH, PREMIO ARTUSI, Non Solo Vino
Joe Bastianich, il direttore Winenews Alessandro Regoli e Lidia Bastianich

Autrice di best seller con ben dodici pubblicazioni di cucina, imprenditrice di successo con numerosi locali, Lidia Bastianich negli Stati Uniti è una vera e propria ambasciatrice della cucina italiana, con una vita dedicata alla cultura gastronomica tricolore, e alla sua diffusione negli States, vita che oggi racconta nel suo programma “Lidia’s Kitchen”, sulla Pbs, seguito da 50 milioni di americani. “Gli americani adorano l’Italia e hanno visto nella mia storia personale di italiana un punto di riferimento” racconta a WineNews Lidia Bastianich da Forlimpopoli, dove ha ricevuto ieri il Premio Artusi, riconoscimento dedicato al padre della cucina italiana Pellegrino Artusi (che, ogni anno, riconosce a personalità che, a qualsiasi titolo, si distinguono per l’originale contributo dato alla riflessione sui rapporti fra l’uomo e il cibo). Un riconoscimento che per Lidia Bastianich significa molto, visto che “il Manuale dell’Artusi per me è stato un punto di riferimento, mi ha fatto conoscere la cucina italiana delle varie regioni. In tutti i miei locali c’è una copia del libro tradotto”. Quella cucina regionale a cui Lidia ha dedicato tempo e attenzione, per poterla “trasportare” Oltreoceano nel più fedele dei modi, così come le ha insegnato la nonna, influenza fondamentale nel suo percorso culinario: “Sono cresciuta con lei in campagna a Pola, in mezzo agli animali, ai prodotti della terra. Quando sono emigrata negli Stati Uniti nel 1958, è stato il cibo a ricordarmi la mia infanzia, i profumi d’un tempo, i prodotti: cucinare mi faceva stare bene perché mi riportava a quel periodo andato”. E proprio questo attaccamento ai sapori e ai profumi l’ha portata, graduale, ad iniziare il suo racconto della cucina italiana in America. Il primo locale porta la data del 1971, Buona Vita nel Queens, dove Lidia affianca per 10 anni uno chef italoamericano. “Quell’esperienza - ci spiega - mi ha fatto capire come in America mancassero le materie prime italiane per fare vera cucina del Belpaese. Da lì ho iniziato a girare l’Italia per imparare territori e prodotti, cosa che continuo a fare ogni anno”. La svolta arriva alcuni anni dopo con Felidia, locale a Manhattan che riceve le attenzioni di tutti. “Un famoso giornalista incuriosito dalle nostre proposte regionali italiane ci fece una recensione molto positiva, e così arrivarono le luci della ribalta. Felidia ha successo tanto da scomodare Julia Child, che viene a cena nel ristorante insieme a James Beard, uno dei più celebri critici americani. Mangiano il mio risotto, lei mi chiede di insegnare agli americani in televisione come si fa. Facciamo due puntate, la prima dedicata al risotto, la seconda alle orecchiette. Così è nata la mia presenza in tv, che perdura da 20 anni”.
La sua passione per il territorio e i suoi frutti, l’ha portata anche, nel 1997, ad avviare l’attività vitivinicola, col figlio Joe, in Friuli, dopo anni di ricerca dei migliori bianchi friulani per le carte del vino dei suoi ristoranti: 40 ettari di vigneti tra Buttrio, Premariacco e Cividale del Friuli, nella Doc Colli Orientali del Friuli, dove nascono vini bianchi eleganti e profumati da anni tra le migliori espressioni enoiche dell’Italia del vino.

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