Un disastro economico. Il crollo delle attività di bar, trattorie, ristoranti, pizzerie e agriturismi ha avuto un effetto negativo a valanga sull’agroalimentare nazionale con una perdita di fatturato di oltre un miliardo per i mancati acquisti in cibi e bevande. Gli effetti della riduzione, secondo la Fipe/Confcommercio, toccano la quota record del 53% del fatturato nella ristorazione in riferimento alle prime tre settimane di apertura. Le difficoltà nella ripartenza, causate anche da un turismo internazionale pressoché fermo, secondo Coldiretti gravano su molte imprese dell’agroalimentare made in Italy: dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo, la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato. Nonostante la riapertura, dunque, resta una situazione di difficoltà nei locali e ciò a causa di una diffidenza diffusa, per la chiusura degli uffici con lo smart working e per l’assenza totale dei turisti italiani e stranieri.
“Si spera ora - sottolinea Coldiretti - che il via libera allo sconfinamento tra regioni e la riapertura delle frontiere possano alimentare nuovi flussi turistici nelle città d’arte, nelle località di mare, in montagna e nelle campagne dove sono in difficolta i 24.000 agriturismi. A pesare, oltre al calo della domanda interna, è il crollo del turismo internazionale con gli stranieri che rappresentano il 59% dei pernottamenti complessivi, senza dimenticare le cancellazioni forzate delle cerimonie religiose (cresime, battesimi, comunioni, matrimoni) che si svolgono tradizionalmente in questo periodo dell’anno”. Coldiretti ha ricordato che l’Italia è leader mondiale nel turismo rurale con 24.000 strutture agrituristiche diffuse lungo tutta la Penisola che, con 253.000 posti letto, rappresentano tradizionalmente una meta privilegiata delle vacanze. Gli agriturismi, che possono beneficiare di zone isolate ed ampie in piena campagna hanno tutte le potenzialità per trainare un comparto turistico che è ancora in difficoltà.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024