Nessuna sorpresa: per gli italiani, come conferma l’ultimo Dpcm, le vacanze di Natale saranno in famiglia, perlopiù tra le mura domestiche. Un Natale sobrio, sì, ma non per forza all’insegna dell’austerity. Anche in casa, nulla vieta di togliersi qualche sfizio, a partire dall’aperitivo, mettendo, ma solo per un attimo, da parte il vino. E sposando la mixology, tornata in gran voga, ma che in Italia è tradizione radicata da più di due secoli. Dall’invenzione del Vermouth, ad opera del distillatore Antonio Carpano nel 1786, i miscelati sono diventati un must di ogni bar che si rispetti, ed oggi vivono una nuova giovinezza, declinando ogni genere di superalcolico e distillato. Compresa la grappa, come racconta la “svolta” di una delle distillerie simbolo del Belpaese, la Nonino, guidata da Giannola Nonino, “Nostra Signora della grappa” (come la chiamavano affettuosamente Gianni Brera e Gino Veronelli) che da anni collabora con i migliori bartender d’Italia.
Categoria di cui fa parte anche Julian Biondi del Mad Souls & Spirits di Firenze, campione italiano del Clairin World Championship nel 2019, che ha fotografato così il momento ed il rapporto degli italiani con il mondo dei miscelati: “piacciono sempre più i cocktail moderatamente alcolici ed anche gli alcolfree purché sfiziosi, e in generale è tempo di high all, alcolici diluiti da una bevanda frizzante, sodata o fermentata come tè, sidro o idromiele o da Prosecco o Champagne. Il Gin è il distillato che più si è evoluto in questi anni, una gara a nuove aromatizzazioni tanto che ormai nessun barman serve un Gin Tonic senza proporre un menù dei Gin, e se lo desidera anche il menu delle toniche”, conclude Biondi.
Ed allora, per queste feste di Natale casalinghe, ci siamo lasciati conquistare anche noi dalla mixology, senza dimenticare le radici, che ci riconnettono inevitabilmente alla vigna e a uno dei suoi prodotti meno celebrati. La grappa, protagonista nel tumbler di WineNews con il Mandi Sour, la creazione di Giorgio Fadda, presidente della International Bartenders Association, pensato con la Nonino, per la Taverna La Fenice, luogo simbolo di Venezia (la città, non a caso, del mitico Harry’s Bar, tempio mondiale della miscelazione), porta gastronomica al teatro La Fenice e ritrovo, per un aperitivo o una cena, di melomani e appassionati di teatro. Attività che mancano molto a tutti quanti, ma che possiamo provare a replicare in salotto. Armandoci di shaker, ghiaccio e grappa Nonino, protagonista del Mandi Sour, che, come racconta Gennaro Florio, bar director della Taverna La Fenice, “è un cocktail non molto alcolico (20%), e si presenta accattivante, in due colori, ha un sapore fresco e speziato. Un cocktail per tutte le ore”. Da sorseggiare con un gambero flambato con l’amaro Nonino sopra una maionese di fumetto di mare, o con un crudo di scampi sopra una maionese di amaro Nonino e caviale, come propone lo chef della Taverna la Fenice, Felix Dueñas.
Focus - Il Mandi Sour by Giorgio Fadda e Nonino per La Taverna La Fenice
Ingredienti:
4 Cl Grappa Nonino Monovitigno Chardonnay - invecchiata 12 mesi in botte
2 Cl Nonino Ginger Spirit
1 Cl succo di limone fresco
2 Cl di sciroppo di miele
2 Cl Ginger Ale
Preparazione:
Mettere la Grappa Monovitigno, il Ginger Spirit, il succo di limone con lo sciroppo, nello shaker con ghiaccio. Agitare con forza e versare il cocktail con l’aiuto di uno strainer in un tumbler basso riempito di ghiaccio. Versare il Ginger Ale e mescolare con delicatezza. Infine completare con Amaro Nonino in sospensione. Ginger caramellato come decorazione.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024