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RIPARTENZA

Ristoranti e bar tornano al lavoro, ma solo all’aperto: pressing per il caffè al bancone

In zona gialla si torna a mangiare e bere fuori casa, il Governo sceglia la cautela. Istituto Espresso Italiano: al banco in totale sicurezza
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Per il caffè al bancone del bar c’è da aspettare

Tra qualche ostacolo e tanta cautela, l’Italia, o almeno le Regioni in zona gialla, prova a ripartire e a muovere i primi passi verso una normalità ancora tutta da conquistare. Da oggi, bar e ristoranti sono tornati a far sedere al tavolino, esclusivamente all’aperto, clienti ed avventori. Una svolta simbolica, perché il Premier Mario Draghi, quando ha svelato i contenuti del Decreto Legge che regolamenta i prossimi step, è stato chiaro: giudizio e piccoli passi per non tornare più indietro. Anche perché, un’altra chiusura la già malconcia economia italiana non se la può proprio permettere. Allo stesso tempo, però, le condizioni per un allentamento deciso delle restrizioni ancora non ci sono. La variante inglese del Covid-19, come hanno spiegato nei giorni scorsi Comitato Tecnico Scientifico e virologi come Roberto Burioni, è particolarmente contagiosa, specie negli ambienti interni, motivo per cui prima dell’1 giugno non si tornerà a sedersi all’interno.
E non si tornerà neanche a farsi servire al bancone del bar, luogo privilegiato di ogni cliente abituale, dove prendere un caffè al volo e scambiare due battute con il proprio barista di fiducia. Un atto culturale ancora più che consumistico. Ma che dovrà attendere ancora un altro mese, nonostante la richiesta dell’Istituto Espresso Italiano (Iei), secondo cui i bar hanno già dimostrato durante questo lungo periodo che il consumo, anche al banco, può essere fatto in totale sicurezza per i consumatori. Inoltre non tutti i bar dispongono di spazi esterni infatti, ma l’economia di questi si basa proprio sul rapido consumo in piedi al banco.
“Già nel primo lockdown siamo stati al tavolo nazionale della Prefettura di Brescia organizzando insieme le simulazioni delle prime riaperture, quindi siamo sicuramente a favore della ripartenza in sicurezza dei bar e ristoranti” spiega Luigi Morello, presidente Iei. “Gli esercenti nel 2020 hanno fatto investimenti per mettere in sicurezza i locali sia per i dipendenti sia per i clienti. Sono stati attrezzati i banconi dei bar, i tavoli interni come quelli esterni. Per questo riteniamo che il servizio al banco del caffè, per sua natura veloce, se impostato con i giusti distanziamenti e divisori possa essere svolto in totale sicurezza come d’altronde è stato sempre concesso in altri contesti persino durante i lockdown. Questo sia per non bloccare un punto di reddito fondamentale per i bar sia per permettere di lavorare a chi non ha spazi esterni”.

Focus - Gli italiani al bar nell’indagine dell’Istituto Espresso Italiano
La crisi sanitaria data dal Covid-19 non ha intaccato l’immagine del bar degli italiani, che anzi dichiarano di essere disponibili a pagare anche di più se questi offriranno qualità in condizioni di sicurezza. Questo è il dato che emerge dalla esclusiva indagine commissionata dall’Istituto Espresso Italiano all’agenzia YouGov a maggio scorso. Il virus non è riuscito ad alterare significativamente l’immagine assolutamente positiva che gli italiani hanno del bar. Questo rimane per il 25% del campione intervistato l’occasione per passare tempo con gli amici e i colleghi (prima della crisi erano il 33%) e per un altro 25% un momento di pace e relax (stessa percentuale di prima dell’emergenza).
Italiani tra l’altro disposti a pagare un prezzo maggiore per il caffè al bar: il 72% si dichiara pronto a farlo in presenza di una maggiore sicurezza del luogo di consumo, il 68% in presenza di una qualità migliore. Al primo posto tra gli accorgimenti più apprezzati l’igienizzazione continua dei tavoli (42% del campione intervistato) e la pulizia di stoviglie con prodotti particolari (29%).
Il caffè espresso al bar è un rituale che è diventato un sogno per gli italiani. Il 58% di chi beve caffè espresso lo fa per trovare la carica necessaria ad affrontare la giornata. Espresso non è tuttavia solo fonte di energia, chi lo beve lo fa anche per il gusto (51%) ed in parte per abitudine (30%). Il caffè espresso evoca nell’immaginario dei consumatori momenti di relax (53%), un piacere (47%), ma al contempo un rito, una tradizione (37%). Il consumo di caffè espresso non è relegabile in un solo luogo, prevale piuttosto una modalità di consumo “multi-luogo”, il bar resta comunque quello preferito, scelto dal 72% del target di riferimento.

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