ùSi allarga il fronte comune della filiera agroalimentare italiana contro il Nutriscore, l’etichetta nutrizionale a semaforo che, secondo il parere di molti, penalizza la Dieta Mediterranea ed i prodotti di eccellenza dell'agroalimentare made in Italy. Anche la Gdo si è schierata a fianco di agricoltori e produttori: da Cibus 2021 (di scena a Parma, anche oggi e domani), Franco Pugliese, amministratore delegato Conad, ha espresso la sua contrarietà a tutte le semplificazioni, incluso il Nutriscore, spigando come Conad sia pronta a lanciare una campagna di informazione per i consumatori su questo sistema di etichettatura. Non è che l'ultima delle voci critiche, che si somma a quelle levatesi nei mesi scorsi dal mondo agricolo e, soprattutto, da quello produttivo.
Confagricoltura, in prima fila, sempre da Cibus 2021, con il presidente Massimiliano Giansanti che, insieme al Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, ha presentato una ricerca sui sistemi di etichettatura agroalimentari e il loro utilizzo da parte dei consumatori firmato da Agronetwork a Format Research. “Insieme a tutta la filiera possiamo vincere la battaglia a difesa della corretta informazione, dell’agricoltura e di tutto il comparto agroalimentare”. “Il Nutriscore non dà informazioni - ha aggiunto il Ministro Patuanelli - ma è un metodo intelligente di condizionamento del consumatore. Il grande lavoro che abbiamo fatto e stiamo portando avanti in Europa sta dando i primi risultati: la strada è ancora in salita, ma le posizioni stanno cambiando, perché anche gli altri Paesi si sono resi conto che il consumatore, che è sempre più consapevole, vuole essere informato e non condizionato”.
“La posizione sul Nutriscore a livello europeo sta cambiando e va dato atto al Ministro Patuanelli di aver contribuito in modo determinante a cambiare il sentiment sul tema etichettatura fronte pacco - conclude Giansanti - la partita che si gioca è ampia perché riguarda il futuro dell’agricoltura italiana e dell’industria alimentare, che rappresentano il primo comparto produttivo del Paese. È la partita tra il cibo sintetico e quello frutto della terra: noi agricoltori vogliamo continuare a scrivere il futuro, spiegando ai consumatori il nostro impegno a difesa dei prodotti della terra e di chi li produce”.
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