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DATI

L’inflazione per i beni alimentari, a marzo, arriva al +4,6%, e la fiducia degli italiani crolla

Coldiretti: olio di semi al +19%, verdura fresca +17%, pasta +12%. Mix esplosivo dei rincari di energia e materie prime agricole
Coldiretti, CONSUMATORI, ENERGIA, FIDUCIA, GENERI ALIMENTARI, INFLAZIONE, ISTAT, MATERIE PRIME, Non Solo Vino
Il costo della spesa

Il prezzo dell’olio di semi (girasole, mais), a marzo 2022, fa segnare un aumento del +19%, quello della verdura fresca del +17%, quello della pasta del +12%. Rincari importanti anche per burro (+11%), frutti di mare (+10%), farina (+9%), margarina (+7%), frutta fresca (+7%), pesce fresco (+6%) e carne di pollo (+6%), per un carrello della spesa sempre più insostenibile ed una corsa alle scorte che contribuisce, insieme alla guerra in Ucraina, a far scendere la fiducia dei consumatori, come sottolinea la Coldiretti analizzando i dati Istat di marzo, da cui emerge come il livello di fiducia dei consumatori risenta degli ultimi dati relativi all’inflazione, che per il cibo sale in media del 4,6%.

Si tratta del risultato del mix esplosivo dei rincari energetici e di quelli della materie prime agricole colpite da accaparramenti, limiti alle esportazioni e speculazioni. In un Paese come l’Italia dove l’85% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada l’aumento dei prezzi di benzina e gasolio - sottolinea la Coldiretti - ha un effetto valanga sui costi delle imprese e sulla spesa di consumatori. L’aumento dei costi si estende all’intera filiera agroalimentare, dai campi all’industria di trasformazione fino alla conservazione e alla distribuzione.

“Bisogna intervenire per contenere il caro energia e ridurre la dipendenza dall’estero per l’importazione di prodotti alimentari”, commenta il presidente Coldiretti Ettore Prandini. “L’Italia deve puntare ad aumentare la propria produzione di cibo recuperando lo spazio fino a oggi occupato dalle importazioni che sono sempre più esposte a tensioni internazionali e di mercato, lavorando per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali”.

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