Ci sono 400 anni di storia che legano la famiglia Baroncini al mondo del vino toscano. Una storia iniziata a San Gimignano, con Podere Torre Terza, e che poi si è allargata nelle principali denominazioni della regione: a Castelnuovo Berardenga col Chianti Classico di Casuccio Tarletti, a Montepulciano col Nobile del Faggeto, a Montalcino col Brunello di Poggio il Castellare e infine a Magliano coi vini di Maremma di Querciagrossa. Un viaggio nelle diverse espressioni del Sangiovese che oggi portano avanti principalmente Bruna Baroncini e suo nipote Samuele (i quali hanno intrapreso un progetto in Georgia, terra altrettanto legata ancestralmente alla vite). Poggio il Castellare è stata acquisita nel 1998: si trova lungo la strada che porta da Montalcino a San Giovanni d'Asso, un passo a nord della frazione ilcinese di Torrenieri. Sui 40 ettari di terreno sorgono cantina, agriturismo e ristorante, e - tutt'attorno - una vigna a raggiera di sette ettari; il resto consta di seminativo, bosco e tartufaia. Vengono prodotti l'Igt Passo dei Caprioli (Merlot e Sangiovese), il Sant'Antimo Cervo (Cabernet Sauvignon), il Brunello e questo Rosso di Montalcino, vinificato in acciaio e maturato in botti di rovere: l'annata 2019 si ritrova appuntita al naso, di uva spina, ribes rossi e balsami marini, e al sorso, dove scorre fresco e vivace, di nuovo agrumato, lievemente amaricante e terroso nel lungo finale caldo.
(ns)
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