La linea “Praepositus” rappresenta la punta di diamante dell’offerta dell’Abbazia di Novacella e il Sylvaner, oggetto del nostro assaggio, ne è senz’altro uno degli esempi più significativi. Il vitigno a bacca bianca in questione è varietà antica, coltivata soprattutto in Europa centrale (il suo nome, assunto prima dell’avvento della moderna ampelografia, rimanderebbe ad un suo supposto stretto rapporto con viti selvatiche), per poi diffondersi largamente nel secondo dopoguerra in Germania e Alsazia. La versione 2018, maturata per 6 mesi in legno grande di acacia, profuma di erba medica, agrumi e fiori bianchi, con tocchi affumicati a rifinitura. In bocca, il sorso è sottile e ritmato, dallo sviluppo fragrante e dal finale equilibrato, che torna su toni agrumati ed affumicati. La cantina dell’Abbazia, situata al centro della Valle Isarco, è realtà tra le più dinamiche del panorama enoico altoatesino, con molti vini capaci di sbaragliare qualsiasi concorrenza sul fronte del rapporto qualità-prezzo (a vari livelli e su differenti fasce di mercato). 26 gli ettari vitati, aumentati, come da tradizione altoatesina, dall’attività di molti piccoli vignaioli che conferiscono le loro uve a Novacella, dove vengono realizzate 650.000 bottiglie annue, a comporre un portafoglio etichette senza punti deboli, composto da prodotti di esecuzione tecnicamente impeccabile e dalla confortante costanza qualitativa.
(fp)
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