L’azienda Montesecondo ha trovato la fisionomia attuale a partire dal Nuovo Millennio, grazie all’impegno di Silvio Messana che a partire proprio dal 2000, dopo una serie di esperienze di altro tenore fuori dai confini nazionali, ha cominciato ad occuparsi da vicino della tenuta acquistata dal padre nei primi anni ’60 del secolo scorso. Siamo nella sottozona chiantigiana di San Casciano Val di Pesa e qui si estende per poco più di 17 ettari la superficie vitata aziendale, ad altezze sul livello del mare variabili tra i 350 e i 450 metri, dove vengono allevate in prevalenza le varietà Sangiovese, Canaiolo, Colorino, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot e Trebbiano. L’attuale stile dei vini di Montesecondo, oggi contenuto in una produzione complessiva di 70.000 bottiglie, affianca ad una viticoltura prima biologica e poi biodinamica un’enologia essenziale che guarda alla tradizione con fermentazioni spontanee, tornando addirittura alla vinificazione in anfora. Il risultato sono vini dallo spiccato carattere, che non di rado è tendenzialmente ruvido ed austero, mantenendo però costante fragranza, sapore e grande bevibilità. Una cifra che ritroviamo anche nel Chianti Classico 2020, dai profumi eterei di frutta rossa, erbe di campo, sottobosco e spezie, con nota terrosa a rifinitura. In bocca, il sorso è vivace, condotto da ficcante acidità e tannini affilati, dal finale sapido e continuo.
(fp)
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