Corte del Golfo, uno dei molti marchi che contraddistinguono l’articolatissima costellazione enoica del Gruppo Schenk, si è concentrato su tre specifici vitigni della Campania enoica: la Falanghina, il Greco di Tufo e la Coda di Volpe. Da quest’ultima varietà nasce il vino oggetto del nostro assaggio che in versione 2021 esprime un buon bagaglio aromatico che passa dagli agrumi alle erbe aromatiche e alla frutta bianca. In bocca, il sorso è leggero e di buona sapidità, dal finale tonico e rinfrescante. Schenk Italian Wineries è stata fondata nel 1952 a Reggio Emilia e nel 1960 l’azienda ha trasferito la propria sede in Alto Adige, a Ora, dove è nata la prima cantina. Il passo decisivo verso il progetto “Italian Wineries”, che ha visto l’azienda, storicamente - dedicata alla lavorazione del vino sfuso e all’imbottigliamento - diventare produttore, è avvenuto con l’affiancamento ai marchi “territoriali” di Alto Adige, Toscana, Veneto, Sicilia, Piemonte, Puglia e Abruzzo, delle acquisizioni delle cantine “Bacio della Luna” a Valdobbiadene, “Lunadoro” a Montepulciano e “Tenute Masso Antico” nel Salento. Oggi Schenk Italian Wineries è senz’altro da annoverarsi tra i giganti dell’Europa enoica, con più di 55 milioni di bottiglie prodotte in media. Il Gruppo, a capitale svizzero, rappresenta anche una delle più grandi realtà europee del vino in termini economici, con un fatturato di 600 milioni di euro.
(fp)
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