Il Massetino 2020, la cui fermentazione malolattica si è svolta in barrique (per il 50% di rovere nuovo), dopo 12 mesi di invecchiamento è stato reintrodotto in legno piccolo, dove è rimasto per altri 3 mesi prima dell’imbottigliamento. I suoi profumi spaziano dalla marasca, ai frutti neri, dalla rosa, ai balsami, dalla curcuma al tabacco. Polposo e denso il sorso, dallo sviluppo solido, dove la fitta trama tannica contiene a stento il frutto rigoglioso e fragrante, terminando in un finale avvolgente e ricco. Il “second vin” del Masseto nasce dalla selezione realizzata per il fratello maggiore con cui condivide l’identità. La sua prima annata è la 2017, arrivata un anno prima dell’entrata in produzione della nuova cantina esclusivamente dedicata al Masseto, che ha debuttato definitivamente nell’aprile del 2019. Una tenuta a sé stante e un progetto autonomo dalla Tenuta dell’Ornellaia, posto nel bel mezzo dei 13 ettari di vigneto (da cui escono 33.000 bottiglie complessive), dove storicamente nasce il sontuoso Merlot in purezza, protagonista delle più importanti aste internazionali. Un luogo del tutto diverso, dal punto di vista della composizione dei suoi terreni (argille azzurre) che, narra la leggenda, il celebre enologo André Tchelistcheff, a metà degli anni Ottanta del secolo scorso, “battezzò” come luogo d’elezione per il Merlot, con l’orecchio appoggiato al terreno e annusandone le zolle.
(are)
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