“Wine communication”, ossia la comunicazione del vino, è il tema intorno a cui ruoteranno le oltre 50 sessioni, animate dagli interventi di più di 100 speaker, internazionali e non, del wine2wine Business Forum 2022, di scena il 7 e 8 novembre a Veronafiere. Appuntamento ormai fisso per il calendario del vino, dal 2014 wine2wine affronta i temi caldi del settore facendo incontrare e dialogare esperti, pubblico e aziende, generando connessioni e arricchendo in tal modo il proprio network professionale. Il tema della comunicazione del vino verrà analizzato innanzitutto dal punto di vista dei media tradizionali, nella sessione “Giornalismo del vino. Esiste? Che cos’è? Come funziona? A cosa serve?” (7 novembre, ore 14), un dibattito sulla qualità dell’informazione e della comunicazione sul vino oggi con Alessandro Regoli (WineNews), Alessandro Torcoli (Civiltà del Bere), Alessandro Morichetti (Intravino), Marco Tonelli (Spirito Divino), Luciano Ferraro (Corriere della Sera), Fabrizio Carrera (Cronache di Gusto) e Fabio Piccoli (Wine Meridian), moderati da Chiara Giannotti, il primo dei dieci appuntamenti da non perdere a wine2wine 2022 secondo WineNews.
Cambiando argomento, è destinato a catalizzare l’attenzione la presentazione (7 novembre, ore 17:45) delle 130 aziende italiane (svelate da Alison Napjus e Bruce Sanderson, Tasting director e Senior Editor di Wine Spectator) che parteciperanno all’edizione n. 12 di “OperaWine, Finest Italian Wines: Great Producers” by Wine Spectator in collaborazione con Veronafiere e Vinitaly, tradizionale prologo al prossimo Vinitaly, di scena l’1 aprile 2023.
Spazio, quindi, all’approfondimento dei nuovi media digitali, opportunità che ancora faticano a permeare un settore come quello del vino, spesso considerato tradizionalista e difficile da avvicinare per la generazione più giovane di consumatori, proprio quella che sta assumendo un ruolo guida nella transizione verso il digitale. In particolare, due sessioni si focalizzeranno sulle piattaforme social media visuali, analizzandone due facce opposte ma connesse: Youtube e Tiktok. Al primo è dedicato “Come trovare il tuo pubblico e diffondere il tuo messaggio su Youtube” (8 novembre, ore 15:30), con il Master of Wine Konstantin Baum, che tra le altre cose anima il primo canale in Europa tra quelli a tema vino con oltre 71.000 iscritti. Al secondo, “#winetok: perché il tempo stringe su uno dei più grandi strumenti di marketing al mondo e come approfittarne” (7 novembre, ore 16), in cui Amanda McCrossin racconterà la sua esperienza di TikTok, Instagram e YouTube creator diventata influencer nel mondo del vino con i suoi 150.000 follower su TikTok.
Restando nell’ambito dei media, interessante l’approfondimento sullo scenario americano, dove l’audience delle pubblicazioni esclusivamente digitali sta superando quello dei media tradizionali. Allo stesso tempo, i media si stanno sempre più frammentando, con i migliori talenti che si mettono in proprio come “solopreneur” e pubblicano newsletter, podcast e video incentrati su nicchie tematiche. Nella sessione “Comprendere il panorama dei media americani e posizionare in modo efficace il proprio brand” (7 novembre, ore 9) l’esperta di media Erica Duecy analizzerà le pubblicazioni e i Content Creator americani che si occupano di vino, condividendo strategie e tattiche per aiutare i marchi e le aziende a ottenere un buon posizionamento sui media.
A proposito di strategie di marketing, da segnalare anche “Come promuovere e vendere il tuo brand vinicolo nella comunità ispanica degli Stati Uniti” (7 novembre, ore 9), che oggi rappresenta un segmento sociale in continua crescita ed è il più grande gruppo di minoranza etnica o razziale del Paese, con una popolazione totale di 62,1 milioni di persone: sebbene le tendenze del consumo di vino abbiano registrato una crescita significativa nell’ultimo decennio, ci sono ancora molte opportunità non sfruttate, come racconta Maria Clavert, che nel 2020 ha lanciato “Hispanics in Wine”, un’organizzazione non profit dedicata alla valorizzazione delle radici ispaniche/latine nelle industrie di alcolici, bevande e ospitalità.
Mercato, sostenibilità e giovani è invece il trinomio di Unione italiana vini, con “Il vino alla prova del nove: analisi congiunturale e obiettivi per il settore”, il convegno di filiera che vedrà costi, opportunità di mercato, redditività e bilanci del Vigneto Italia sotto la lente dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly, con la partecipazione, tra gli altri, del presidente di Unione italiana vini, Lamberto Frescobaldi; “L’insostenibile comunicazione della sostenibilità” (7 novembre, ore 15) è invece il tema al centro del dialogo per (ri)mettere a fuoco una delle sfide più importanti per il settore del vino oggi, al netto di autocelebrazioni e proclami; Generazione Z protagonista infine nell’approfondimento targato Agivi, l’Associazione dei giovani imprenditori vinicoli italiani under 40 di Unione italiana vini (7 novembre, ore 17).
Altro aspetto interessante, che ha a che fare con il mercato del vino del futuro, è la crescita dell’Africa, che indagata, dal punto di vista delle opportunità commerciali, dalla sessione “Il mercato vinicolo africano - Perché dove, come e con chi collaborare!” (8 novembre, ore 12:15), con Monteiro Deslandes (responsabile agroalimentare e vino dell’Ufficio Ice di Luanda), Nicolaas Wilem Smit (produttore in Sudafrica), Soraiya Ladak (managing & sales director di The Wine Shop - Kenya), Victor Ikem (fondatore di Drinks Revolution Limited) e Temitope Akintola (area manager per Europa mediterranea e Africa di Zonin1821). Un momento che ervirà ad aprire gli occhi su un mercato piuttosto oscuro, con l’intento di fornire gli strumenti giusti per entrare o sviluppare una presenza già esistente in questo mercato molto importante per il presente e per il futuro. Attualmente, il mercato vinicolo africano rappresenta una delle aree geografiche in più rapida crescita. Uno dei principali fattori che contribuiscono a questa crescita è la rapida ascesa della classe media in mercati importanti come Sudafrica, Nigeria, Ghana e Kenya.
Roberta Garibaldi, amministratore delegato Enit - Agenzia Nazionale del Turismo, e professore di Tourism Management all’Università degli Studi di Bergamo, insieme a Bruno Bertero, direttore generale Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, Marina Montedoro, un passato tra Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali , Istituto Spallanzani e Coldiretti e presidente dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline Unesco del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, e Giulia Di Cosimo, produttrice e vicepresidente del Consorzio Vini di Orvieto, animeranno “Enoturismo tra sostenibilità e innovazione” (7 novembre, ore 9). “Segmentare i consumatori di vino pregiato” (7 novembre, ore 12:15), invece, esplorerà con Andrea Lonardi (Ceo di Angelini Wine & Estate) e Pauline Vicard (fondatrice di Areni Global) le intuizioni chiave dell’ultima ricerca di Areni sui consumatori di vino pregiato, evidenziandone il significato per campagne di marketing e comunicazione di successo.
Infine, segnaliamo “Degustazione alla cieco” (8 novembre, ore 14:30), sessione in cui si esplorerà l’alfabetizzazione sensoriale, ossia la capacità di recepire dati da tutti e cinque i sensi, analizzarli e trarne conclusioni logiche. Il dottor Hoby Wedler, wine educator non vedente dalla nascita, con un Dottorato di Ricerca in Chimica, illustrerà ai partecipanti come il vino sia un esempio quasi perfetto dell’intersezione tra arte e scienza, considerando gli aspetti scientifici e artistici della coltivazione della vite, della vinificazione e della degustazione del vino.
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