Il successo dei Mondiali di calcio in Qatar, al netto delle polemiche che lo hanno accompagnato e del clima decisamente diverso da quello a cui i grandi eventi del pallone ci hanno abituato, ha avuto il merito di portare il Medio Oriente Arabo al centro del mondo, almeno per un mese. Un’onda lunga, partita dal boom immobiliare e turistico di Dubai e Doha, e sfruttata dalla vicina Arabia Saudita, che punta anche lei a portare il Mondiale a Riad, nel 2030, scegliendo come ambasciatore un simbolo del calcio come Cristiano Ronaldo.
Queste aperture verso la cultura e la società occidentali, però, portano con sé nuove necessità e concessioni, a partire da una tolleranza sempre maggiore verso i consumi di alcol. Tanto che a Dubai, la “capitale delle feste” del Golfo, negli Emirati Arabi Uniti, è stata sospesa la tassa sugli alcolici del 30%.
Una mossa quasi doverosa, perché in città gli stranieri rappresentano il 90% dei residenti, e che semplifica moltissimo il consumo di vino e birra. Resterà comunque l’obbligo della licenza per bere alcolici per i musulmani: una sorta di patente da portare sempre dietro, ma che verrà rilasciata in maniera gratuita.
Una piccola rivoluzione nel Golfo Persico, dettata dalla competizione sempre più serrata per attrarre il turismo internazionale, che guarda con grande interesse al Medio Oriente ricco e accessibile, ma che da Doha, molto spesso, si rifugiava nel più tollerante Emirato di Umm al-Qaywayn, per fare scorte di alcolici. Resta da capire se quella entrata in vigore ieri sia una decisione definitiva o, come invece riporta il “Financial Times”, una prova di un anno.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024