È molto concentrato l’anteprima di Amarone della Valpolicella Classico 2018 di Monteci, ma non cede il passo all’opulenza. Anzi: è fresco e croccante, certamente caldo, ma ricco di polpa e materia al sorso, profumato e saporito di ciliegia e piccoli frutti rossi, di violetta e lavanda, e note rinfrescanti gentili di mentuccia e melissa. Si fa notare per la piacevole scorrevolezza e la spiccata sapidità che lascia le labbra salate. Questa etichetta fa parte della linea classica, insieme al Ripasso, al Valpolicella Superiore e al Valpolicella annata, ma Monteci ha 260 ettari vitati che vanno ben oltre la Valpolicella (dove sono un’ottantina) e si distribuiscono anche nella zona di Bardolino (10 ettari) e del Lugana (60 ettari). Dalle sue proprietà la famiglia Righetti ricava quindi diverse altre etichette - bianchi, rossi e rosati, come pure bollicine di varia tipologia - di stampo più moderno e accessibile. Azienda familiare da 5 generazioni con due cantine a disposizione - una a Fumane e una ad Arcé di Pescantina, ha intrapreso la conversione a biologico nel 2015 per tutti i propri vigneti e ha aderito a numerose altre certificazioni, che la sostengono nell’impattare meno a livello energetico e di emissioni, e a supportare l’equilibrio della biodiversità nei campi e della vitalità delle piante. Un lungo percorso di consapevolezza e sperimentazioni - nient’affatto concluso - che nel 2025 compirà cent’anni.
(ns)
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