Gli italiani consumano meno sale rispetto al passato, ma nel nostro Paese siamo ancora oltre la soglia raccomandata dall’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), che è che è pari a 5 grammi al giorno (corrispondenti a 2 grammi di sodio). L’allarme viene rilanciato per la Settimana Mondiale (15-21 maggio) di sensibilizzazione per la riduzione del consumo alimentare di sale, promossa da Wassh (World Action on Salt, Sugar and Health), associazione con partner in 100 Paesi del mondo che ha l’obiettivo di migliorare la salute delle popolazioni attraverso la graduale riduzione dell’introito di sale.
Il target principale di Wassh è quello sensibilizzare i Governi, ma anche di incoraggiare le aziende alimentari a ridurre il sale nei loro prodotti, considerato che circa tre quarti del sale consumato è già presente in cibi processati e confezionati e in molti Paesi raggiunge l’80%. Un consumo eccessivo di sale favorisce, infatti, un aumento della pressione arteriosa, con conseguente incremento del rischio di insorgenza di gravi patologie cardio-cerebrovascolari correlate all’ipertensione, quali infarto del miocardio e ictus cerebrale, ed è stato associato ad altre malattie cronico-degenerative, quali tumori, in particolare dello stomaco, osteoporosi e malattie renali.
Dal 2020 Wassh include anche un focus su zucchero e calorie in eccesso, che mira a ridurre l’introito dello zucchero aggiunto ampliando, così, gli aspetti della riformulazione per aiutare i Paesi di tutto il mondo ad adottare un’alimentazione più sana. In particolare si possono affinare le ricette preferite o crearne di nuove, ugualmente saporite, grazie a spezie ed erbe aromatiche, e si può ridurre il consumo di prodotti alimentari che possono contenere molto sale (salse di soia, ketchup, condimenti per insalata, salumi, sughi pronti, cibi in scatola o precotti ...). Wassh ricorda, infatti, che con solo un "pizzico" in meno di sale al giorno si potrebbero prevenire oltre 4.000 infarti e ictus ogni anno nel solo Regno Unito.
A livello globale il consumo giornaliero di sale è in media circa il doppio della quantità raccomandata dall’Oms (sono stati stimati 10,78 grammi al giorno nel 2019). In Italia nel periodo 2018-2019 è stato riscontrato, attraverso campioni di popolazione di età 35-74 anni residenti in 10 regioni, un consumo medio giornaliero di sale pari a 9,5 grammi negli uomini e 7,2 grammi nelle donne, risultando inferiore a 5 grammi al giorno soltanto nel 9% degli uomini e nel 23% delle donne. Tali valori risultano in miglioramento rispetto a quelli riscontrati nel periodo 2008-2012 (10,8 grammi negli uomini e 8,3 grammi nelle donne), sebbene restino ancora ben al di sopra di quelli raccomandati dall’Oms.
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