Il progetto enologico di Leonardo Beconcini comincia agli inizi degli anni Novanta del secolo scorso con una prima vendemmia di Sangiovese nel 1995. Leonardo arrivava a delineare il suo percorso vitivinicolo dopo che suo padre Pietro e il nonno Giuseppe, avevano acquistato l’azienda dai suoi proprietari originari, i Marchesi Ridolfi, di cui erano mezzadri. Siamo a San Miniato, in provincia di Pisa, ed oggi l’azienda Pietro Beconcini conta su 25 ettari complessivi, di cui 14,5 vitati a biologico per una produzione complessiva di 110.000 bottiglie. I vitigni coltivati in questa realtà sono in prevalenza il Sangiovese, il Tempranillo, la Malvasia Nera, la Malvasia Bianca, il Canaiolo, il Canaiolo rosa, il Colorino, il Ciliegiolo, il Trebbiano e la Colombana e vanno ad alimentare un variegato portafoglio etichette non privo di originalità e realizzato con tecniche di vinificazione capaci di incrociare tradizione ed innovazione. Come, per esempio, il Maurleo, prodotto per la prima volta con la vendemmia 1998. Blend a base di Sangiovese, Malvasia Nera e Colorino è vinificato in cemento e maturato in legno grande (Sangiovese) e in cemento grezzo (Malvasia e Colorino). La versione 2020 profuma di frutti rossi e spezie, con tocchi affumicati. In bocca, il sorso è saporito, fragrante e ben profilato, dai tannini soffici e dal finale compatto, che ritorna sul frutto con una bella nota di ciliegia.
(fp)
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