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VOTO UE

Ue, per dimezzare l’uso dei pesticidi tempo fino al 2035. E adesso il voto sul glifosato

Pesticidi, abbassato al 35% il target di riduzione a livello nazionale. Glifosato, Greenpeace: Italia voti contro il rinnovo dell’autorizzazione

Con 26 voti a favore, 3 astenuti e 9 contrari, la Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, all’interno della strategia “Farm to Fork”, ha spostato il dimezzamento dell’uso dei pesticidi, previsto per il 2030, al 2035, e abbassato al 35% i target di riduzione obbligatori a livello nazionale. Una decisione che soddisfa gli agricoltori, che avranno così più tempo per abbattere l’uso dei pesticidi nei campi, e che anticipa di poche ore un altro voto atteso e delicato, quello sul rinnovo dell’autorizzazione europea del glifosato, l’erbicida più usato a livello mondiale, per altri dieci anni, su cui Bruxelles si esprimerà il 12 ottobre. 

Il voto di ieri, intanto, è stato accolto con soddisfazione dal fronte politico comunitario. “Dimostra come quando il confronto si concentra sul merito delle questioni, superando posizioni ideologiche e polarizzazioni inutili, si possono raggiungere accordi pragmatici e in grado di trovare un equilibrio tra i tre livelli di sostenibilità: ambientale, scoiale ed economica”, ha commentato Paolo De Castro, membro della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo. “Un approccio pragmatico che, data l’impossibilità di arrivare a un rigetto della proposta, ha portato a prevedere un calendario più realistico, con l’obiettivo di una riduzione del 50% a livello Ue dell’uso dei pesticidi fissato per il 2035”. 

“Non solo - aggiunge De Castro - gli Stati membri ottengono un certo margine di flessibilità, con target di riduzione obbligatori a livello nazionale del 35%. I negoziati hanno portato a un cambiamento del periodo di riferimento per il calcolo della riduzione che tiene meglio conto degli sforzi già fatti da alcuni Stati membri, in particolare l’Italia, nella riduzione dell’uso di fitofarmaci: dal triennio 2011-2013 ad oggi, i nostri agricoltori hanno già ridotto di oltre il 20% l’utilizzo della chimica. Tutto ciò, insieme alla clausola di revisione che ne valuterà la fattibilità, rende più realistico e raggiungibile l’obiettivo al 2035, ma solo se accompagnato da un importante sforzo in innovazione, che metta a disposizione alternative concrete per contrastare le fitopatie, a partire dalle Tea, le nuove biotecnologie sostenibili”, conclude l’eurodeputato Pd. 

In vista del voto sul glifosato, invece, Greenpeace Italia si è fatta portavoce di oltre 75.000 persone che, in meno di un mese, hanno firmato una petizione per chiedere al Governo italiano di votare contro il rinnovo dell’autorizzazione europea, consegnando una maxi cartolina al Ministero della Salute con su scritto “No al glifosato”. Una proposta di rinnovo (l’uso è attualmente approvato fino al 15 dicembre, ndr), sostiene Greenpeace Italia, che si basa su un processo di valutazione imperfetto e lacunoso, al punto che la stessa Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha riconosciuto l’esistenza di punti in sospeso e valutazioni parziali a causa della mancanza di dati sui coformulanti (gli additivi aggiunti al glifosato nelle diverse formulazioni commerciali in vendita) e sull’impatto del glifosato sulla biodiversità, sulla neurotossicità e sulla salute del microbioma. “Chiediamo al Ministro della Salute e al Governo italiano di votare contro il rinnovo del glifosato, dando priorità alla salute pubblica e alla protezione dell’ambiente rispetto agli interessi economici privati, rispettando così il principio di precauzione”, dice Federica Ferrario, responsabile della Campagna Agricoltura Greenpeace Italia.

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