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GOLOSITÀ

Non dire Pasqua senza Colomba a tavola: sette italiani su dieci non rinunciano al tipico dolce

Studio AstraRicerche per Unione Italiana Food: quasi la metà dei consumatori (49,9%) sceglie le colombe dell’industria di marca
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La colomba è un dolce particolarmente amato in Italia

Pasqua sta arrivando, l’ultima domenica di marzo è vicina, una ricorrenza che in Italia si festeggia anche a tavola con le specialità tipiche del periodo. Salumi, prodotti da forno, torte salate, ma ovviamente anche i dolci, con il “goloso” derby che si rinnova ogni anno tra uova di cioccolata e colomba, quest’ultima sempre più amata dagli italiani. Secondo i dati raccolti da Unione Italiana Food (Uif), relativi alla Pasqua 2023, lo scorso anno la produzione complessiva della Colomba è stata di 23.443 tonnellate pari a 96,1 milioni di euro, con un consumo di 29,1 milioni di pezzi mentre un recente studio, condotto da AstraRicerche per Unione Italiana Food (Uif), sul rapporto degli italiani con i lievitati da ricorrenza e le abitudini di consumo, in occasione della festività, ha confermato che a consumarla sono più di 7 su 10, in particolare le famiglie con bambini e adolescenti (76%), con una percentuale lievemente maggiore nel Centro-Sud.
La tradizione è un requisito fondamentale per oltre la metà degli acquirenti: la ricetta tradizionale della Colomba viene apprezzata dal 65.3% della popolazione; il 9.7% degli intervistati ha, invece, una preferenza per le Colombe arricchite da cremose farciture allo zabaione, alla nocciola, al pistacchio o al liquore, o da golose coperture come gianduia o glassa. Quasi la metà dei consumatori (49,9%) sceglie le colombe dell’industria di marca, con una particolare predilezione da parte della Generazione Z, mentre uno su cinque (20.7%) preferisce la produzione artigianale. Il lievitato da ricorrenza di marca ha dalla sua la facile reperibilità dei prodotti presso la Gdo (80.5%) e la fiducia riposta dagli acquirenti nei confronti delle marche (33.0%) che sanno unire qualità al giusto prezzo (46.5%). Sicurezza dei controlli sulle materie prime e sui prodotti finiti, tracciabilità e un’etichetta chiara e piena di informazioni, sono aspetti sempre più importanti per il consumatore.
Per la Pasqua, il progetto di comunicazione “Buone Fette” di Unione Italiana Food (Uif), la principale associazione in Italia per rappresentanza diretta di categorie merceologiche alimentari e tra le prime in Europa, ha acceso i riflettori sull’eccellenza dei lievitati da ricorrenza, per evidenziare come la Denominazione Riservata sia garanzia di autenticità, qualità, trasparenza e sicurezza per il consumatore. “Per scegliere una Colomba di qualità consigliamo innanzitutto di affidarsi ai grandi marchi. I grandi marchi non sono altro che grandi pasticceri che grazie alle loro capacità hanno saputo replicare su larga scala un processo artigianale che ha reso la Colomba il prodotto tipico simbolo della Pasqua non solo a livello nazionale, ma anche a livello internazionale” afferma Luca Ragaglini, vicedirettore Unione Italiana Food (Uif). Importante è che sul prodotto ci sia scritta la Denominazione Riservata Colomba: “questo presuppone il rispetto di una norma che, ormai, da quasi vent’anni ne preserva gli ingredienti, la lavorazione e la forma: il burro in quantità non inferiore al 16%, almeno il 4% di uova fresche, il 15% di scorze di agrumi canditi e, protagonista assoluto dell'aroma inconfondibile, il lievito deve essere naturale costituito da pasta acida”.

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