Alla scoperta di cantine, vigneti, di un mondo che affascina perché strettamente legato alla natura e in grado di comunicare, come pochi altri, la cultura di un territorio ed il suo “savoir faire” ma anche in grado di offrire vere e proprie esperienze “emozianali”, valore aggiunto in cui le cantine credono sempre di più. Se i consumi di vino non procedono a velocità spedita, lo stesso non si può dire dell’enoturismo che è pronto, nel 2024, a tagliare il traguardo dei 12 milioni di turisti per non meno di 18 milioni di pernottamenti in Italia. A dirlo è una indagine, congiunta di Cna Turismo Commercio e di Cna Agroalimentare. La maggior parte degli enoturisti, oltre i due terzi, saranno italiani, gli altri stranieri con una predominanza, prevista, di turisti che arrivano dagli Stati Uniti ma non mancheranno i visitatori tedeschi, britannici, svizzeri, olandesi, austriaci; in crescita anche gli appassionati provenienti dall’Asia, Oceania e America del Sud. Secondo l’indagine, l’enoturista è prevalentemente di fascia medio-altache oltre alla spesa diretta per il viaggio acquista prodotti, come vino e specialità enogastronomiche, spendendo in regalistica diretta o tramite voucher più del turista generico medio. L’indagine Cna fotografa esclusivamente i turisti che pernottano perlomeno una notte fuori casa in strutture alberghiere o extra-alberghiere.
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