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LA PROTESTA

Cia e Confagricoltura al Parlamento: “fermatevi sulla cannabis light, misura inaccettabile”

Associazioni di categoria alla Camera contro l’equiparazione a sostanza illegale: “ritiro dell’emendamento necessario per salvare giovani aziende”
CANAPA, CANNABIS LIGHT, CIA AGRICOLTORI ITALIANI, Confagricoltura, CRISTIANO FINI, DDL SICUREZZA, jacopo paolini, Non Solo Vino
Cia e Confagricoltura contro la resa illegale della cannabis light

Pochi giri di parole e una conferenza stampa alla Camera di oltre un’ora per mandare un messaggio forte e chiaro al Governo: “ritirate l’emendamento al Ddl Sicurezza sulla cannabis light”. Questa la richiesta di Confagricoltura e Cia- Agricoltori Italiani, le associazioni di categoria presenti all’incontro in Parlamento. Come avevamo già scritto su WineNews infatti, il 31 luglio l’esecutivo ha approvato una modifica al testo di legge che rende illegali le infiorescenze della canapa industriale e i suoi derivati. Di fatto, la misura equipara la cannabis light a quella non-light, e questo ha scosso tutte le aziende che avevano deciso di investire nel settore, che per altro è molto giovane, con il 65% delle aziende agricole che ad oggi operano sul territorio nazionale nella canapa gestite da under 40, con una buona percentuale di donne. Per Confagricoltura inoltre, il provvedimento mette a rischio non solo la filiera alimentare (semi e proteine), ma anche quella tessile e edile legate alla coltura di cannabis sativa industriale: “il ritiro dell’emendamento al ddl Sicurezza è necessario per salvare l’annata agraria - ha detto il referente per la Confederazione Jacopo Paolini, vicepresidente della sezione Lino e Canapa di Copa-Cogeca - bisogna fare di tutto per salvaguardare quantomeno gli investimenti già avviati dalle tante imprese agricole italiane, che si sono impegnate nel comparto della canapa industriale”. Paolini ha richiesto anche la costituzione di un tavolo di lavoro per il comparto “dove vi sia un’adeguata presenza di rappresentanti del settore agricolo, purtroppo spesso gli unici a pagare gli effetti di emendamenti o decisioni che non tengono conto delle specifiche indicazioni a carattere scientifico/giuridico ed economico”.
Di concerto la Cia-Agricoltori Italiani, con le parole del presidente Cristiano Fini: “siamo di fronte a un intervento ideologico che rischia di annientare una filiera ad alto valore aggiunto e a trazione giovanile, con un enorme potenziale produttivo - tra cosmesi, erboristeria, bioedilizia, florovivaismo, tessile - che già oggi vale 500 milioni di fatturato annuo e conta più di 10.000 posti di lavoro in tutta Italia”. Per questo “ancora una volta vogliamo lanciare un appello a deputati e senatori - ribadisce il presidente di Cia - affinché venga respinto il provvedimento contenuto nel Disegno di legge Sicurezza e si cominci, finalmente, un confronto approfondito con gli operatori del settore, a partire dalla convocazione del Tavolo di filiera della canapa presso il Ministero dell’Agricoltura. Lavoriamo insieme per valorizzare, e non affossare, un comparto in continua espansione che nulla ha a che fare con il mercato delle sostanze stupefacenti”.

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