Le persone che vivono vicino ai vigneti sono più esposte ai prodotti fitosanitari rispetto a coloro che vivono lontano dalle colture. Questo è il risultato principale dello studio francese “PestiRiv”, condotto congiuntamente da Santé publique France e l’Anses (Agence nationale de sécurité sanitaire, de l’alimentation, de l’environnement et du travail). Si tratta di uno studio su larga scala, condotto nel 2021-2022 in 265 aree vitivinicole e non vitivinicole, con 56 sostanze misurate nell’aria esterna, nell’aria interna (abitazioni) e nelle polveri, nonché nelle urine e nei capelli dei partecipanti. Sono state, inoltre, raccolte informazioni precise sulle abitudini abitative e di vita dei partecipanti. I risultati di “PestiRiv”, spiega la nota, “forniscono quindi, per la prima volta su tale scala, una descrizione dettagliata della contaminazione ambientale e dell’impatto sui residenti che vivono vicino alle aree vitivinicole”. E, quindi, che “per limitare l’esposizione dei residenti che vivono vicino alle colture, le due agenzie incoraggiano interventi alla fonte stessa della contaminazione”, ovvero “di ridurre i trattamenti allo stretto necessario e di minimizzarne la dispersione, in particolare attraverso l’ambiziosa attuazione della strategia Ecophyto 2030 (per la quale la Francia persegue l’obiettivo di ridurre del 50% l’uso e i rischi complessivi dei prodotti fitosanitari, ndr)”.
La viticoltura è stata scelta come caso di studio “perché i vigneti sono colture permanenti, spesso situate in prossimità delle abitazioni, e sono generalmente soggette a significative applicazioni di prodotti fitosanitari, date le quantità vendute e la frequenza dei trattamenti”. Lo studio ha coinvolto 1.946 adulti e 742 bambini, alcuni dei quali vivevano a meno di 500 metri dai vigneti e altri ad oltre un chilometro da qualsiasi coltura. Sono state condotte misurazioni anche su frutta e verdura provenienti dagli orti di alcune famiglie in aree vitivinicole per stimare l’esposizione attraverso il consumo domestico. Allo stesso tempo, i partecipanti hanno compilato questionari sulla loro dieta e lo stile di vita (attività all’aperto, occupazione, uso di pesticidi in casa) per identificare tutti i fattori che potrebbero spiegare l’esposizione ai pesticidi.
Il parere delle due agenzie, con il supporto dei rispettivi gruppi di esperti, è che la contaminazione ambientale e l’impregnazione biologica sono più significative in prossimità dei vigneti. I risultati dello studio mostrano, pertanto, che i residenti che vivono in prossimità di aree vitivinicole sono più esposti ai prodotti fitosanitari applicati a queste colture rispetto alle persone che vivono lontano da qualsiasi coltura. Queste esposizioni sono, inoltre, più elevate durante il periodo di trattamento.
L’aumento dell’impregnazione biologica nelle aree vitivinicole è stato osservato sia negli adulti che nei bambini. La maggiore esposizione è dovuta al trasferimento delle sostanze applicate alla vite nell’ambiente, osservata per la maggior parte delle sostanze misurate: riguarda sia sostanze molto specifiche per la vite sia sostanze meno specifiche. Viene ricordato che le sostanze possono disperdersi oltre le aree trattate per fenomeni di deriva e che le scarse precipitazioni e le elevate temperature della primavera e dell’estate 2022, periodo di studio, potrebbero aver limitato la necessità di trattamento. E quindi che “i livelli di esposizione nelle aree vitivinicole potrebbero quindi essere più elevati durante le precipitazioni”.
Lo studio “PestiRiv”, quindi, “mostra che le quantità di prodotti utilizzati e la vicinanza delle abitazioni ai vigneti sono i due principali fattori di esposizione. Questa osservazione conferma la necessità di agire sulla fonte di emissione per limitare l’esposizione delle persone che vivono più vicine alle colture. Santé Public France e Anses raccomandano, pertanto, di ridurre l’uso di prodotti fitosanitari allo stretto necessario. Le autorità pubbliche possono in particolare fare affidamento sulla strategia nazionale Ecophyto 2030 per la quale le due agenzie chiedono un’attuazione ambiziosa”. Entrambe sottolineano anche “la necessità di informare i residenti locali prima dei trattamenti, poiché l’esposizione è influenzata anche dal comportamento individuale. Tuttavia, la prevenzione dell’esposizione dei residenti locali non dovrebbe basarsi esclusivamente su misure individuali”.
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