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L’ONU PER IL TURISMO RURALE

Asolo, tra i luoghi-simbolo del Prosecco, premiata come “Best Tourism Villages” dalle Nazioni Unite

L’annuncio a Huzhou, in Cina. Riconosciuto l’“impegno verso l’innovazione e la sostenibilità in tutte le dimensioni, economica, sociale e ambientale”
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Una panoramica sui vigneti dell’Asolo Prosecco Docg

Con le sue 30 milioni di bottiglie sul mercato e numeri in crescita anno dopo anno, con le esportazioni che coprono il 60% della produzione (il 65% negli Usa), contribuisce alla “galassia Prosecco”, che è la locomotiva dell’export del vino italiano. Un patrimonio di 430 soci iscritti al Consorzio guidato da Michele Noal (64 i produttori imbottigliatori), un vigneto che si estende per 2.700 ettari in comuni, ma che riguarda solo una piccola parte del territorio (6%), dove la biodiversità è garantita da boschi e foreste che ne abbracciano un terzo. Sono i numeri dell’Asolo Prosecco Docg, le cui “coordinate” sono in Provincia di Treviso, ai piedi del Monte Grappa, sulle alte colline a Occidente del Piave, a ridosso delle Dolomiti e del Montello. Vigneti che si alternano ai boschi, in un ambiente collinare affascinante ed eroico, dove fiorisce una vegetazione che beneficia di un clima che media, in maniera unica, la componente mediterranea con quella alpina, tra il Mar Adriatico e le Dolomiti. Un territorio con pochi eguali in cui spicca la perla di Asolo, descritta da Giosuè Carducci come “la città dei cento orizzonti”, e dove sul “Cru” di collina, tra i rilievi che la circondano, viene coltivata la Glera, l’uva simbolo del Prosecco.
E se le vicine Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Docg sono un sito Unesco riconosciuto come paesaggio culturale dal 2019, anche Asolo può d’ora in avanti fregiarsi di un nuovo riconoscimento prestigioso: “Un Tourism”, l’agenzia delle Nazioni Unite per il turismo, l’ha infatti inserita tra i “Best Tourism Villages”, edizione n. 5 dell’iniziativa lanciata nel 2021 nel Programma Onu per il turismo e lo sviluppo rurale. L’annuncio è stato dato, nei giorni scorsi, a Huzhou in Cina, con 52 “Best Tourism Villages” 2025 elezionati tra oltre 270 candidature provenienti da 65 Stati membri dell’Onu. Un premio che “riconosce le destinazioni turistiche rurali con risorse culturali e naturali accreditate, un impegno a preservare i valori basati sulla comunità e un chiaro impegno verso l’innovazione e la sostenibilità in tutte le dimensioni economica, sociale e ambientale”.
I candidati sono stati valutati da un comitato consultivo indipendente in base a 9 aree di valutazione: risorse culturali e naturali, promozione e conservazione delle risorse culturali, sostenibilità economica, sostenibilità sociale, sostenibilità ambientale, sviluppo del turismo e integrazione della catena del valore, governance e priorità del turismo, infrastruttura e connettività, salute, sicurezza e protezione. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite per il Turismo, Zurab Pololikashvili, ha affermato che “il turismo può essere uno strumento potente per promuovere la prosperità condivisa, la crescita inclusiva e la coesione territoriale nelle aree rurali. I nostri “Best Tourism Villages” 2025 mettono in risalto le comunità che si impegnano per salvaguardare il proprio patrimonio culturale, preservare le proprie risorse naturali e creare opportunità economiche attraverso il turismo. Dimostrano che, abbracciando il turismo, possono promuovere l’inclusione sociale e costruire un futuro in cui nessuno venga lasciato indietro”.

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