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Vino: WineNews, i big del mercato americano sono ottimisti sondaggio del Wine Industry Financial Symposium ... Tutti parlano di crisi, ma c’è ottimismo nel mondo del vino. Almeno stando ai big del mercato americano, ad oggi il n. 1 al mondo, intervistati dal “Wine Industry Financial Symposium”, a cui hanno risposto, tra gli altri, leader come Joseph Gallo di E. and J. Gallo, Jay Wright di Constellation Brands, Mel Dick, del grande distributore Southern Wine and Spirits. E se in tanti, come riporta www.WineNews.it, hanno risposto che, nell’immediato, la carenza delle uve, a livello mondiale, di questa vendemmia, con costi aumentati e margini sempre più compressi sono questioni difficili con cui dover fare i conti, nel lungo periodo, l’87% dei top manager del vino prevede un aumento della redditività. Il che sarà possibile, mercato permettendo, ovviamente, alzando i prezzi del vino dove le condizioni lo consentono,riducendo i costi operativi, migliorando l’efficienza della filiera, e rafforzando i rapporti con i viticoltori. Con un indicazione interessante anche per chi vuol lavorare in vigna: se nessuno ha difficoltà a trovare manodopera che lavora in cantina, scarseggia, invece, quella tra i filari, e per risolvere il problema si punta, dove possibile sulla meccanizzazione, ma anche sull’aumento dei salari dove serve la presenza dell’uomo. Ma che ci sia fiducia, nel mercato del vino, si vede anche dal fatto che tanti stanno comprando o piantando nuovi vigneti, in tutto il mondo. Anche se sarà un mercato diverso da quello visto fino al 2006-2007: in pochi credono che i livelli di spesa e di consumo, soprattutto sui vini di fascia alta, tornino ai numeri di prima della crisi, anche se alcuni hanno addirittura visto crescere le vendite dei vini più costosi. Ma la maggior parte dei leader dell’industria (63%), crede che ormai i consumatori abbiano visto a ribasso il loro budget, e che chiederanno sempre di più, in futuro, vini di qualità a prezzi più adeguati, cercando un “lusso accessibile”, prodotti più originali e con più curiosità su varietà, territori e brand che in passato. Mezza bocciatura, invece, per quelli che sono considerati uno degli strumenti di comunicazione più importanti del presente e del futuro, i social media. Solo il 40% pensa che i consumatori li utilizzino per scegliere quali vini comprare, e comunque nella fascia di prezzo più economica. E, in una scala di importanza da 1 a 5 sulla loro strategia di comunicazione, Facebook arriva a 2,5, Twitter e i blog “aziendali” a 2,2.

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