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AMARONE, BRUNELLO, BAROLO, CHIANTI CLASSICO COME IL PARMIGIANO A GARANZIA DEL CREDITO AI PRODUTTORI. BOUTADE? WINENEWS LO HA CHIESTO A GIANNI ZONIN: “UN’OTTIMA IDEA ED I CONSORZI DI TUTELA POTREBBERO RAPPRESENTARE UN’ULTERIORE GARANZIA”

Italia
Gianni Zonin, produttore e banchiere

Il Credito Emiliano, è notizia di oggi, in mancanza di garanzie migliori, ha deciso di erogare prestiti ai suoi clienti, accettando come pegno il Parmigiano Reggiano: si tratta di una pratica che gode in realtà di una esperienza di oltre cinquant’anni, ma che in tempi difficili come questi per gli imprenditori agricoli, in special modo, per vedersi erogati crediti bancari, rappresenta ossigeno puro per un settore che naviga in acque agitate. E se questa forma di sostegno valesse anche per il settore vitivinicolo, non risparmiato, anch’esso, dai problemi della crisi economica internazionale? Winenews lo ha chiesto a Gianni Zonin, in virtù della sua “doppia” identità di produttore di vino fra i più importanti d’Italia e di uomo di banca di lungo corso. Il presidente del gruppo vitivinicolo di famiglia è anche presidente della Banca Popolare di Vicenza e della Cassa di Risparmio di Prato, nonché ex presidente di Banca Nuova ed ex vice-presidente della Banca Nazionale del Lavoro.
“Anche la Banca Popolare di Vicenza - spiega Gianni Zonin - ha fornito in passato questo speciale credito, non è un’invenzione recente. Si tratta piuttosto di un’attività che ha dietro di sé una storia almeno quarantennale. Quello che viene regolarmente fatto per il comparto dei formaggi - afferma - potrebbe essere un’ottima idea da trasferire anche nel modo del vino. Evidentemente per quei vini - continua Zonin - che permettano di ottenere le stesse garanzie dei formaggi a medio-lungo affinamento, quindi stiamo parlando dei vini pregiati che per legge devono sostare in cantina per alcuni anni, Barolo, Amarone della Valpolicella, Brunello di Montalcino, Chianti Classico, solo per fare i nomi più noti”.
“Oltretutto - aggiunge Zonin - i Consorzi di tutela potrebbero rappresentare un ulteriore garanzia per gli istituti di credito. C’è un caso che sarebbe di immediata fattibilità: sto parlando del “blocage”, operato dal Consorzio del Chianti Classico, che potrebbe rappresentare quel “deposito” speciale a garanzia di crediti per i viticoltori chiantigiani, che, in questo periodo, trovano non poche difficoltà nella conduzione delle proprie imprese”.
Il presidente Zonin suggerisce anche una “nuova primavera” per “la cambiale agraria (un finanziamento a breve termine che la banca concede al cliente mediante sconto di cambiali agrarie emesse da quest’ultimo, finalizzate all’anticipo delle spese di conduzione dell’annata agraria o all’anticipo di capitali per il completamento del ciclo produttivo, ndr) un altro agevole metodo di accesso al credito, che, purtroppo, ha perso, negli ultimi tempi, la sua forza” e l’opportunità offerta dai “prestiti vendemmiali, che permettono crediti particolari per provvedere all’acquisto delle uve dai viticoltori”.

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