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ANSA

L’alcol non ha nulla a che vedere con la droga. A pensarla così è il 90% degli amanti del buon bere,
tanto che secondo l’83% il vino di prendere le distanze dal mondo degli alcolici in generale, per evitare di essere messo sullo stesso piano di cocktail o alcolpops utilizzati dai giovani per sballarsi. E’ quanto emerge da un sondaggio realizzato da www.winenews.it, che prende spunto dalla ricerca
pubblicata sulla rivista Lancet, secondo cui l’alcol sarebbe più pericoloso di droghe come cocaina ed eroina. Secondo il sondaggio, per il 92% degli eno-appassionati è indispensabile che istituzioni e produttori realizzino campagne di sensibilizzazione per educare al consumo consapevole di vino tutta la società, con un’attenzione particolare per scuole e giovani, utilizzando strumenti quali Pubblicità Progresso, corsi gratuiti di degustazione aperti a tutti e tanta comunicazione attraverso Facebook e Twitter. Che le due sostanze non siano paragonabili lo pensa anche Andrea Muccioli della Comunità di San Patrignano perché, spiega, “mentre droghe come ecstasy, cocaina, marijuana, hanno come unica possibilità di utilizzo la ricerca dello sballo, l’alcol, invece, offre una doppia possibilità di fruizione o la ricerca misurata del piacere per un buon bicchiere di vino o l’abuso che
porta all’alcolismo giovanile”. Dal sondaggio emerge infine un 10% di eno-appassionati, secondo cui il vino è uguale alla droga se non peggio, in quanto di più semplice reperibilità, di costo minore e di alto potenziale distruttivo per il corpo; ciò che lo accomuna alla droga, secondo il campione, è soprattutto l’atteggiamento di abuso di chi lo beve.

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