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Vino: Winenews; caldo e siccità segnano vendemmia rossa quantità in calo, male vini precoci, ok autoctoni sud ... Gran caldo e siccità diffusa hanno lasciato un segno evidente sulla vendemmia “rossa” 2012, che verrà ricordata come un millesimo “difficile”, soprattutto nella parte centro-settentrionale della Penisola, meno abituata del Meridione a gestire le conseguenze di un clima torrido. A pagare il dazio più pesante saranno probabilmente i vitigni precoci, in particolare gli alloctoni come il Merlot, ma il calo di produzione dovrebbe essere piuttosto diffuso. Performance migliori, al contrario, per i vitigni autoctoni meridionali. Questo il quadro tracciato da Winenews, che ha raccolto i pareri di produttori ed esperti italiani. In questo contesto, a fare la differenza è stata la mano dell'uomo: "chi ha lavorato bene tra i filari - spiega Leonardo Valenti, professore di viticoltura all'Università di Milano - può avere l'opportunità di trovarsi, con l'arrivo delle recenti piogge e di temperature più fresche, con piante che hanno ritrovato il loro processo fisiologico normale e quindi in grado di fornire una materia prima di buona, se non di ottima, qualità”. Non uniforme il parere dei più importanti winemakers italiani, concordi però su un diffuso calo produttivo: secondo Emiliano Falsini in Maremma, si è riscontrata quasi il 50% in meno di uva, in Umbria ed Emilia almeno 30% e al sud per ora 20% in meno. La situazione qualitativa è poi a macchia di leopardo: alcune zone, come il Piemonte e il sud Italia, dovrebbero aver risentito meno del clima, mentre in Centro Lorenzo Landi parla di uve probabilmente “poco equilibrate”. Anche sui tempi non c'è accordo: al Sud Italia non dovrebbe esserci un anticipo sostanziale rispetto alla norma, mentre in altre zone d'Italia; anticipo di raccolta è evidente. Rilevanti, infine, le piogge delle ultime settimane, che in molti casi potrebbero contribuire a migliorare la qualità della vendemmia.

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