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ARRIVA IL PASTO AUTOMATICO: FANNO FURORE LE “SLOT FOOD”, USATE DAL 29% DEGLI ITALIANI

E all’ improvviso ci si è accorti della nascita del pasto automatico. Mentore, una sorta di “slot machine” riconvertita in una “slot food” dispensatrice di panini, merendine e bibite di qualsiasi genere. I 780.000 distributori automatici in funzione in uffici, stazioni e ospedali fanno ormai parte delle abitudini alimentari del 29% degli italiani, pari a 17 milioni, che le usano regolarmente. A dimostrarlo sono i numeri della Confida, associazione italiana distributori automatici che rappresenta l'80% del mercato nazionale. L'occasione è la presentazione della nascita della carta dei servizi, un vademecum per gli operatori circa i requisiti igienico-sanitari e qualitativi dei prodotti erogati. Nel 2004 il fatturato ha superato il miliardo e mezzo di euro grazie agli oltre 30.000 addetti. Un successo tutto italiano, che pone il settore al vertice della classifica dei Paesi europei. L'Italia infatti è il maggior produttore europeo di “macchinette” e uno dei principali nel mondo con esportazioni pari a circa il 60% della produzione. La distribuzione automatica si qualifica dunque come uno dei settori più vitali dell'economia grazie anche alla forte innovazione all'avanguardia rispetto ai sistemi di pagamento, requisito igienico-sanitario approvato dal Ministero della Salute. La capillarità delle “slot food” emerge da un'indagine di AcNielsen secondo cui il luogo più gettonato con regolarità sono gli uffici (19%), seguiti da ospedali (15%) e stazioni di servizio (7%). Una diffusione avvenuta principalmente in aree protette (scuole, uffici, ospedali), diversamente da quanto avviene negli altri Paesi occidentali, dove invece è sempre più facile trovarli in musei, gallerie d'arte, biblioteche, negozi, palestre, centri di bellezza e così via.
Per quanto riguarda la tipologia dei consumi al primo posto si colloca il caffé e i suoi derivati che detengono una quota del 66%, seguito da acque minerali (12%), bevande fresche (8%) e snack (14%). Un successo prevedibile per la distribuzione automatica, in linea con il cambiamento delle abitudini e degli stili di vita. Da uno studio Fipe-Confcommercio risulta infatti che la quota di consumi alimentari fuori casa è passata dal 1999 ad oggi dal 24,9% al 30,9% della spesa alimentare complessiva delle famiglie, con oltre 11 milioni di persone che ogni giorno pranzano fuori casa per un giro d' affari annuo complessivo di 46 miliardi a prezzi costanti. E il trend è ancora in crescita. Proprio dalla consapevolezza del ruolo giocato dalle macchinette nell'alimentazione, nasce la carta dei servizi presentata da Augusto Garulli, presidente dell'associazione e di Eva (European Vending Association). Grazie a questa iniziativa verrà posto un bollino di qualità sui distributori automatici gestiti dalle aziende che saranno via via monitorate in base a 10 criteri ben precisi: dalla qualità dei prodotti, e dei servizi erogati, alla garanzia igienico-sanitarie, alla puntualità del rifornimento. Ma a Confida sono convinti che la moderna distribuzione possa assumere anche un ruolo di informazione e di educazione del consumatore. A sostenerlo è Carlo Cannella, professore ordinario di Scienza dell' alimentazione all'Università La Sapienza di Roma, secondo il quale occorre ampliare la gamma di alimenti freschi in distribuzione fornendo informazioni sul contenuto in nutrienti. "Un'adeguata conoscenza nutrizionale non si acquisisce più in famiglia - afferma Cannella - dal momento che si mangia sempre più di frequente fuori casa e, quindi, sono le proposte di questo settore che devono rispondere a questa nuova esigenza del consumatore".

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