Il gruppo Campari, come annunciato nei giorni scorsi, da ieri è ufficialmente proprietario dello Champagne Lallier: firmata l’acquisizione della griffe francese, per un valore di 21,8 milioni di euro per l’80% del capitale, spiega una nota, che sarà pagato “cash”, attraverso risorse di proprietà. Un passo importante, che porta sotto li controllo del gruppo il brand fondato nel 1906 ad Aÿ, una delle rare località classificate come “Grand Cru” nello Champagne, chiara indicazione del livello di prestigio del prodotto. La società nel 2019 ha venduto 1 milione di bottiglie di Champagne, di cui 700.000 bottiglie a marca Lallier. La transazione include i brand, i relativi stock di liquido, le proprietà immobiliari (inclusi vigneti di proprietà e gestiti) e gli impianti produttivi.
“Il debito finanziario di Lallier è di 21,2 milioni di euro - spiega una nota - e con questa acquisizione il gruppo Campari migliora il suo portafogli premium, e costruisce una ulteriore massa critica nello strategico mercato francese”.
Mercato francese sempre più strategico per la multinazionale italiana (che nel frattempo ha trasferito gli uffici in Olanda diventando, di fatto una Spa di diritto olandese, pur rimanendo quotata a Piazza Affari e mantenendo la residenza fiscale in Italia), come conferma anche l’acquisizione, in Marzo, del 100% del distributore francese Baron Philippe de Rothschild France Distribution Sas.
Intanto, arrivano i risultati del primo trimestre 2020. “Risultati in calo in un trimestre a bassa stagionalità, dopo un inizio anno estremamente positivo, che riflettono l’impatto iniziale da Covid-19, oltre a una base di confronto sfavorevole. Colpita per lo più l’Italia, e, con intensità minore, il resto dell’Europa e il canale Global Travel Retail”, spiega Campari.Le vendite si sono fermate a 360,2 milioni di euro, con una flessione organica del -5,3%, per un utile del Gruppo prima delle imposte rettificato pari a 34,7 milioni di euro (-45,7%). Il debito finanziario netto è a 887,1 milioni al 31 marzo 2020, in aumento di 109,7 milioni rispetto a 777,4 al 31 dicembre 2019, principalmente dovuto all’acquisizione del distributore francese Baron Philippe de Rothschild France Distribution Sas, oltre all’acquisto di azioni proprie. Solida la posizione finanziaria: le disponibilità liquide combinate con le linee di credito e il nuovo finanziamento ammontano complessivamente a oltre 1,9 miliardi di euro.
“Dopo un avvio estremamente positivo in gennaio e febbraio, i risultati del primo trimestre riflettono l’impatto iniziale da Covid-19 che ha colpito soprattutto il mercato italiano a partire da marzo. Inoltre, i risultati - spiega Campari - sono stati influenzati da una base di confronto sfavorevole in un trimestre a bassa stagionalità. La pandemia sta attualmente generando un elevato livello di incertezza per via della sua espansione geografica, dell’entità delle restrizioni sul canale on-premise e dei diversi programmi di riapertura che i vari governi stanno ipotizzando di implementare, con conseguenti impatti sulle abitudini dei consumatori. Per quanto riguarda il breve termine, l’impatto complessivo sui risultati del Gruppo per l’anno in corso rimane incerto e difficile da valutare in questa fase. Guardando al futuro, con la maggior parte dei mercati chiave influenzati da Covid-19, il Gruppo prevede una performance maggiormente impattata nel secondo trimestre e all’inizio del terzo, periodo di picco stagionale per il business degli aperitivi a elevata marginalità, il cui consumo è fortemente concentrato nel canale on-premise. Con la graduale revoca delle misure restrittive nei vari mercati, e stanti le attuali condizioni di visibilità, l’impatto negativo è atteso gradualmente diminuire nella restante parte dell’anno”.
“In questo periodo di elevata incertezza e difficoltà, la nostra priorità chiave rimane garantire la sicurezza delle nostre persone e dei nostri business partner. Inevitabilmente, il nostro business sta affrontando difficoltà nel breve termine. In quanto organizzazione fortemente agile - sottolinea Bob Kunze-Concewitz, Chief Executive Officer di Campari - stiamo intraprendendo azioni rapide per ridurre i costi e preservare la liquidità, rimanendo focalizzati sulle nostre priorità di lungo termine. Perciò stiamo accelerando i nostri programmi di trasformazione digitale e di sviluppo di e-commerce per rafforzare ulteriormente le capacità digitali dell’intera organizzazione. Continuiamo ad attuare la nostra strategia di m&a focalizzandoci su opportunità di brand-building di lungo termine. Infine, punto di importanza rilevante, il nostro profilo finanziario rimane molto solido. Guardando al lungo termine, restiamo fiduciosi sull’andamento positivo dei consumi e sulle opportunità di crescita del nostro business. Continueremo a sfruttare la forza e la resilienza dei nostri brand e del nostro business, assicurandoci di essere saldamente posizionati e pronti ad accelerare il nostro ritmo di crescita non appena la domanda dei consumatori ritorni a livelli di normalità. Confermando il nostro impegno quali creatori di brand orientati al lungo termine, rimaniamo concentrati e fortemente coinvolti sull’opportunità rappresentata dal canale on-premise con il nostro portafoglio di brand distintivi, fermamente convinti che l’esperienza sociale di consumo fuori casa e la convivialità rimangano momenti essenziali nello stile di vita dei consumatori”.
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