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CLIMA - APPELLO VIGNAIOLI FRANCESI: INTESA AMBIZIOSA A COPENHAGEN TIMORI PER LA SOPRAVVIVENZA DEI VITIGNI … COLDIRETTI: “CON EFFETTO SERRA RISCHIA ANCHE MADE IN ITALY”

“Il riscaldamento globale può avere conseguenze devastanti sui vitigni pregiati. Ne sanno qualcosa i vignaioli francesi, i più famosi al mondo, che si alleano con Greenpeace per chiedere ai governi un accordo “ambizioso” per ridurre le emissioni di Co2 al Summit Onu di Copenhagen sul clima. I cambiamenti climatici rendono le vigne sempre più vulnerabili” si legge in un appello firmato dall’organizzazione ambientalista e da oltre 50 professionisti del vino e della gastronomia francesi, pubblicato su “Le Monde” (Pascal Husting di Greenpeace Francia e oltre 50 professionisti del vino e della gastronomia, tra cui: gli chef Jean-Luc Rabanel, Marc Veyrat e Mauro Colagreco; i sommelier Franck Thomas e Antoine Petrus; l’enologo Stephane Derenoncourt, oltre a 35 domaines di Borgogna, Champagne, Alsazia, Sud-Ovest, Valle della Loira, Languedoc-Roussillon, Corsica e di Bordeaux).
“Ci appelliamo al Presidente francese e al Ministro dell’Ambiente del paese con la più grande cultura vitivinicola al mondo perchè diano l’esempio nel quadro dei negoziati di Copenhagen” si legge nell’appello sottoscritto da alcune vere celebrità francesi del settore. I firmatari si pronunciano per “un accordo ambizioso” al summit di dicembre “che impegni i paesi industrializzati a ridurre le emissioni di gas serra almeno del 40% al 2020”.
Secondo gli esperti il riscaldamento globale rischia di scompaginare la mappa vitivinicola globale. A vendemmie precoci, vini più duri e meno aromatici, potrebbero aggiungersi condizioni climatiche alterate per i grandi cru, ad esempio. “Se non si farà nulla per ridurre le emissioni di gas serra, le vigne si sposteranno di 1.000 chilometri oltre i loro limiti tradizionali entro fine secolo” si legge nell’appello.

Focus - Coldiretti: “con effetto serra rischia anche made in italy”
Il riscaldamento del pianeta provoca il cambiamento delle condizioni ambientali tradizionali per la stagionatura dei salumi, per l’affinamento dei formaggi o l’invecchiamento dei vini e mette a rischio anche il patrimonio di prodotti tipici made in Italy. Lo afferma la Coldiretti nel commentare l’allarme lanciato da un gruppo di produttori francesi di vino e da Greenpeace, dalle colonne del quotidiano “Le Monde” che chiedono “di agire tempestivamente e di perorare la causa al prossimo vertice globale sul clima di Copenaghen”.
Se le ondate di calore estive e le devastanti grandinate che colpiscono il sud della Francia rischiano di compromettere la produzione francese la situazione potrebbe diventare preoccupante anche in Italia. I prodotti tipici devono le proprie specifiche caratteristiche “essenzialmente o esclusivamente all’ambiente geografico comprensivo dei fattori umani e proprio alla combinazione di fattori naturali e umani” che il surriscaldamento del pianeta rischia - sottolinea la Coldiretti - di compromettere. Un pericolo che in Italia riguarda un paniere di prodotti che - continua la Coldiretti - ha superato i 20 miliardi di euro in valore e che registra primati mondiali nei vini, nei prodotti a denominazione di origine e nelle specialità tradizionali.
L’aumento delle temperature provoca anche la migrazione dei prodotti tipici verso nord con un processo che è in realtà in Italia si sta già verificando un significativo spostamento della zona di coltivazione tradizionale di alcune colture come l’olivo che è arrivato quasi a ridosso delle Alpi.
Ma i cambiamenti climatici in corso si manifestano anche - sottolinea la Coldiretti - con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense, un maggiore rischio per gelate tardive, l’aumento dell’incidenza di infezioni fungine e dello sviluppo di insetti come le cavallette e la riduzione della riserve idriche.
Si tratta di processi - conclude la Coldiretti - che rappresentano una nuova sfida per l’impresa agricola che deve interpretare il cambiamento e i suoi effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio.

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