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COLDIRETTI DIXIT: “IL CALDO RENDE LA FRUTTA PIU’ GUSTOSA, MA API STREMATE VENDEMMIA ANTICIPATA E MENO LATTE DALLE MUCCHE”

Il caldo favorisce l’evapotraspirazione nelle piante e aumenta la concentrazione zuccherina rendendo più gustosa la frutta indispensabile per combattere il rischio dei colpi di calore dovuto alla grande afa. Lo afferma la Coldiretti nel sottolineare che l’aumento delle temperature ha effetti sulle piante e sugli animali come per le persone.

Oltre a conferire un gusto prelibato alla frutta il caldo - sottolinea la Coldiretti - nelle case, nei giardini e nei campi coltivati ha fatto impennare le richieste di acqua da parte delle piante che hanno bisogno di mantenere un adeguato livello di idratazione per non rischiare di seccare sotto i raggi del sole. In difficoltà sono le coltivazioni di mais necessarie per l’alimentazione degli animali che necessitano di una adeguata irrigazione. Anche per effetto del caldo la vendemmia quest’anno è anticipata in media di 10 giorni ma con una produzione di qualità. Secondo la Coldiretti si prevede una produzione attorno ai 47 milioni di ettolitri, al di sotto della media degli ultimi cinque anni anche se con un aumento contenuto entro il 5% sul 2008, sulla base dei dati Ismea.

Ma il caldo ha effetti anche nel mondo animale con le api che volano meno quando è umido e molto caldo e tendono a rimanere a terra senza riuscire più a prendere il polline, secondo la “Royal Society for the protection of birds” (Rspb) che consiglia di preparare degli “energy drink”, con due cucchiai di zucchero e uno di acqua per aiutarle. Le mucche nelle stalle stressate dalle alte temperature, producono fino al 15% di latte in meno, sui 30 litri al giorno che vengono munti in periodi normali, secondo la Coldiretti nell’evidenziare una emergenza aggravata notevolmente dall’umidità che, come per per persone, aumenta la sensazione di caldo anche per le mucche. Per loro la temperatura ideale è fra i 22 e i 24 gradi, quando invece arriva l’afa e il termometro schizza verso l’alto, gli animali soffrono, mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. In soccorso nelle stalle sono state allestite - riferisce la Coldiretti - doccette, ventole e condizionatori ed utilizzati integratori specifici a base di sali di potassio nell’alimentazione preparata dagli allevatori. Al brusco calo delle produzioni di latte si aggiunge, dunque, anche - precisa la Coldiretti - un notevole aumento dei costi alla stalla per i maggiori consumi di acqua ed energia che gli allevatori devono sostenere per sopperire alle necessità di benessere delle mucche colpite dall’afa. Una difficoltà che si verifica nel momento peggiore per gli allevatori italiani che stanno affrontando la più grave crisi del prezzo del latte alla stalla di questi ultimi 20 anni.

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