02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

CON LA CRISI GLI ITALIANI RIDUCONO LA SPESA PER FRUTTA E VERDURA (-2,06%): COSÌ UNA RICERCA GFK-EURISKO PER MACFRUT, LA MOSTRA INTERNAZIONALE DELL’ORTOFRUTTA (CESENA FIERA, DAL 7 AL 9 OTTOBRE). COLDIRETTI DENUNCIA: “INVASIONE FRUTTA STRANIERA (+22%)”

Gli stanno riducendo i propri acquisti di frutta e verdura, tanto che, nel periodo gennaio-aprile 2009, la spesa media per ogni famiglia nel settore ortofrutticolo è scesa del 2,06% rispetto allo stesso periodo del 2008: da 193,90 a 189,90 euro. Sono questi i dati che emergono dal rapporto quadrimestrale dell’Osservatorio dei consumi ortofrutticoli delle famiglie italiane, realizzato da Gfk-Eurisko per Macfrut, la mostra internazionale promossa da Cesena Fiera dedicata al mercato ortofrutticolo, in programma dal 7 al 9 ottobre (info: www.macfrut.com). Secondo un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al primo trimestre del 2009, “Le importazioni di frutta straniera in Italia sono aumentate del 22%, con il rischio concreto che venga spacciato come made in Italy un prodotto importato da migliaia di chilometri di distanza, perché molto spesso sugli scaffali mancano le etichette ed i cartellini con l’indicazione di provenienza”.
Secondo i dati dell’Osservatorio Gfk-Eurisko per Cesena Fiera, complessivamente, il mercato registra un’apparente crescita: da gennaio ad aprile gli italiani hanno speso oltre 4,3 miliardi di euro per frutta e verdura fresche, l’1,83% in più rispetto allo stesso periodo 2008. Ma il dato è influenzato dall’aumento del numero di famiglie acquirenti, da 21,9 milioni a 22,7 (+3,8%). Le singole famiglie, invece, spendono di meno, e cala anche la quantità di merce acquistata: da 121,5 kg a 117,8 kg (-3,04%). Per quanto riguarda la frutta, nel periodo esaminato, ogni famiglia italiana ha ridotto di 2,6 chili il consumo medio, risparmiando 2,70 euro. Meno netta la flessione nell’acquisto di verdura: 1,1 chili in meno, per un valore di 90 centesimi.
“Di fronte alle difficoltà che si stanno manifestando in questo periodo - sottolinea il presidente di Cesena Fiera Domenico Scarpellini - cresce il numero di famiglie che acquistano ortofrutta, consapevoli che frutta e verdura sono un elemento di benessere. Ma allo stesso tempo, gli
acquisti diventano più oculati, e si evitano gli sprechi. Di questo cambiamento delle abitudini di acquisto dovuto alla crisi vorremmo discutere con la grande distribuzione organizzata, visto che per la prima volta Coop Italia e Conad partecipano a Macfrut, la rassegna internazionale che si terrà a Cesena da 7 al 9 ottobre 2009”.
Relativamente al primo trimestre 2009, la Coldiretti denuncia una vera “invasione” di frutta dall’estero, nonostante la grande varietà e qualità della produzione nostrana. Per la Coldiretti, il rischio è di acquistare le pere argentine ammantate di tricolore, l’uva da tavola coltivata all’ombra dei trulli sudafricani o ciliegie italiane provenienti in realtà dalla Spagna, paese da cui vengono “rinazionalizzate” anche albicocche, arance, limoni “Amalfi” e pesche. La Coldiretti ha recentemente presentato un esposto all’antitrust nei confronti della pubblicità di una nota catena di supermercati che nell’offerta promuoveva a prezzo vantaggioso pesche gialle dichiarate “italiane” che erano in realtà spagnole.

In questa fase stagionale, secondo la Coldiretti, occorre intensificare i controlli sui banconi dell’ortofrutta per il rispetto del decreto legislativo 306/02 che definisce le sanzioni per chi non rispetta l’obbligo di indicare in etichetta le informazioni relative all’origine, alla categoria, alla varietà, nonché al prezzo della frutta e verdura messe in vendita sia nel caso di prodotti confezionati che in quelli venduti sfusi, per i quali possono essere utilizzati appositi cartelli o lavagnette. La mancanza delle etichette con l’indicazione dell’origine impedisce di fare scelte consapevoli e di capire quali prodotti sono di stagione nel nostro Paese e quale è quindi il momento migliore per acquistare le pesche, i kiwi o l’uva, che evidentemente non sono presenti in Italia 12 mesi all’anno. Per la Coldiretti acquistare made in Italy significa garantirsi prodotti da primato a livello internazionale sul piano della sicurezza alimentare considerato che, secondo gli ultimi dati del Ministero della Salute, sono risultati irregolari meno dell’1% dei campioni di frutta, verdura, cereali, olio e vino esaminati per la presenza di residui chimici. Un contributo anche alla salvezza dell’ambiente poiché è stato ad esempio calcolato che un chilo di prugne dal Cile devono volare 12.000 chilometri con un consumo di 7,1 kg di petrolio che liberano 22 chili di anidride carbonica, mentre l’uva dal Perù percorre quasi 11.000 chilometri con un consumo di 6,5 chili di petrolio e l’emissione di 20,2 chili di anidride carbonica.
Per non cadere nella trappola del falso made in Italy e ottimizzare gli acquisti, la Coldiretti ha messo a punto un vademecum che invita a verificare sempre la presenza dell’etichetta di provenienza, prediligere le varietà di stagione coltivate in serra o in pieno campo che presentano le migliori caratteristiche qualitative e il prezzo più conveniente, preferire le produzioni e le varietà locali che, non essendo soggette a lunghi tempi di trasporto, garantiscono maggiore freschezza, privilegiare gli acquisti diretti dagli agricoltori, nei mercati rionali e di paese e nei punti vendita specializzati della grande distribuzione dove è possibile fare buoni affari ed è più facile individuare l’origine e la genuinità dei prodotti, scegliere gli ortaggi e la frutta con il giusto grado di maturazione quando sono esaltate le caratteristiche organolettiche e nutrizionali, optare per acquisti ridotti e ripetuti per garantirsi sempre l’elevato grado di freschezza, privilegiare, infine, il consumo di verdure crude perché con la cottura si perdono parte di acqua, sali minerali e vitamine.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli