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CON LA REGIA DEL MAESTRO OLMI, “TERRA MADRE”, IL FILM-DOCUMENTARIO CHE RACCONTA LA RETE MONDIALE DELLE COMUNITA’ DEL CIBO SLOW FOOD, IN USCITA L’8 MAGGIO NELLE SALE ITALIANE, IN ANTEPRIMA, IL 6 MAGGIO A “SLOW FOOD ON FILM”, FESTIVAL DI CINEMA & CIBO

Chi sono, cosa fanno e da dove arrivano le genti contadine che compongono la rete mondiale delle comunità del cibo di Slow Food, esplorate dall’inconfondibile impronta cinematografica di una dei più grandi maestri del cinema italiano, che le ha seguite, passo dopo passo, dal raduno mondiale “Terra Madre” a Torino nel 2006 fino al meeting 2008 nel capoluogo piemontese. La regia di Ermanno Olmi racconta e firma così “Terra Madre”, il film-documentario ispirato al mondo Slow Food, che, in attesa di arrivare nelle sale italiane l’8 maggio, sarà presentato, in anteprima nazionale, il 6 maggio a “Slow Food on Film-Festival Internazionale di Cinema e Cibo”, la rassegna firmata Slow Food, che racconta il cibo attraverso il cinema, di scena a Bologna dal 6 al 10 maggio (info: www.slowfoodonfilm.it).
Così, dalle parole del maestro Ermanno Olmi, la storia, i retroscena e le riflessioni che hanno dato vita all’importante opera cinematografica: “il primo appunto che Carlo Petrini - Presidente Internazionale Slow Food - mi ha inviato è del 1 luglio 2006. E dice: “questo sarà un film politico e preveggente per far conoscere a tutti coloro che ancora non sanno, quegli esempi positivi che le Comunità dei contadini di tutto il mondo e i Presidi Slow Food mostreranno nel corso del grande raduno Terra Madre 2006 a Torino”. E io, naturalmente, ero fra coloro del nostro tempo che non conoscevano la solidale unione di intenti testimoniati in questo raduno mondiale fra tutte le Genti contadine”.
“Uomini e donne - prosegue Olmi - che nella loro terra ancora resistono all’incalzare di una delittuosa politica di sfruttamento esasperato e devastante dei suoli fertili, unica risorsa per il cibo di tutti i popoli. Una testimonianza eroica di eterna e leale alleanza con la natura e i suoi frutti. Un’alleanza che non ha barriere di lingue, divisioni di ideologie e religioni, né confini di Stati. Al Forum di Terra Madre ho riconosciuto i contadini come li ricordavo nelle nostre campagne, al tempo della mia infanzia. I volti dei contadini si somigliano in ogni angolo del mondo. Sono volti su cui si riconoscono le medesime tracce di vita, così come le fisionomie dei paesaggi con i campi arati, le colture, i pascoli”.
“Oggi quel mondo dei contadini è assediato dalle grandi imprese il cui scopo è nel profitto. Anche il contadino vuole guadagnare, ma il suo attaccamento alla terra è anche un atto d’amore ed è in questo sentimento solidale che si genera il rispetto della Natura. Sono sicuro che questi onesti cittadini non tradiranno mai la loro Terra. E noi cittadini metropolitani - conclude il regista - che viviamo inscatolati nelle nostre città, senza più i colori e i profumi delle stagioni forse, in un giorno molto prossimo, se ci capiterà di passare accanto a un orto dove un nonno e una piccola bimba colgono i frutti maturi, allora potremo ancora riconoscere la vera casa dell’uomo”.

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