Il Parlamento europeo vuole modificare la norma, introdotta nell’aprile 2019, che vieta di utilizzare le stesse denominazioni di vendita delle carni (come salame, cotoletta, bistecca, wurstel, hamburger, bresaola) per la commercializzazione di alimenti vegetariani e vegani, al fine di evitare che il consumatore venga confuso, al momento dell’acquisto, da nomi e pubblicità ingannevoli. Pubblicità accattivanti e precise strategie di marketing, fa sapere Confagricoltura, utilizzano spesso le stesse denominazioni di vendita delle carni per la commercializzazione di alimenti a base di proteine vegetali, presentando questi prodotti come del tutto simili a quelli di origine animale. Ogni prodotto alimentare ha le sue proprietà e caratteristiche nutrizionali che dipendono dal tipo di ingredienti utilizzati. Per questo motivo l’uso dello stesso termine per denominare prodotti appartenenti a categorie alimentari diverse deve essere evitato. L’invito di Confagricoltura agli europarlamentari è quindi di confermare l’emendamento originale, come adottato ad aprile 2019, senza compromessi, perché non si può derogare al diritto dei consumatori di ricevere informazioni chiare e trasparenti sulle caratteristiche e gli aspetti nutrizionali dei prodotti che acquistano.
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