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“Cosmopolitan”, “Party lover”, “Gourmet”, “No rules”: ecco gli italiani in vacanza per la Fipe. Dopo 5 anni negativi la domanda turistica interna inverte il trend: buone attese per l’estate 2015, con 40 miliardi di euro di spesa, oltre 11 per il cibo

Dopo cinque anni di segno negativo, la domanda turistica interna in Italia inverte la tendenza e torna a crescere (414 milioni le presenze previste, di cui quasi 285.000 italiani e oltre 129.000 stranieri). E con essa torna a crescere la spesa per le vacanze, che quest’estate dovrebbe attestarsi sui 40 miliardi di euro per il periodo luglio-settembre, in crescita, a prezzi correnti, del 2,2% sul 2014. Grazie anche al cibo, per assaporare il quale si spenderà un quarto della spesa totale, pari ad oltre 11 miliardi di euro (con una crescita del 2,3% sul 2014, pari a 260 milioni di euro). Ecco le stime della Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi, che ha tracciato l’identikit degli italiani in vacanza: “Cosmopolitan”, i più numerosi, aperti alle sperimentazioni culinarie locali, ben lontani dallo stereotipo del legame con la cucina di casa; “Party lover”, per lo più giovani che uniscono cibo e divertimento; “Gourmet”, disposti a spendere per un pranzo o una cenetta “coi fiocchi”; e, infine, i “No rules”, gli sregolati, che in vacanza non hanno né regole né orari nel mangiare.
Le presenze totali attese in Italia per il periodo luglio-settembre, secondo i calcoli della Fipe, sono ben 414 milioni. Di queste, 181 milioni concentrate nel picco di agosto (136 milioni quelle italiane e 45 milioni quelle straniere) per una spesa totale di 40 miliardi di euro (26 miliardi spesi dagli italiani e 14 miliardi provenienti dalle tasche dei turisti stranieri). Un quarto della spesa andrà in cibo, per cui si spenderanno 11,5 miliardi di euro. In particolare, 8,4 miliardi di euro saranno spesi in bar e ristoranti e 3,1 miliardi di euro andranno nell’acquisto di cibi da consumare in casa.
“Quest’inversione di tendenza segnala finalmente una ripresa della fiducia da parte degli italiani - sottolinea il presidente Fipe-Confcommercio Lino Stoppani - incoraggiati dal persistente bel tempo, ma anche dai primi segni di un’economia che sembra si stia rimettendo in moto, grazie anche ad Expo che ha certamente accresciuto l’immagine e l’interesse turistico del nostro Paese. Si tratta di indicazioni che permettono di guardare al futuro con un po’ più di ottimismo”.
Da un’indagine di Fipe sui consumi alimentari durante la villeggiatura, emergono quattro diverse tipologie di italiano in vacanza: “Cosmopolitan”, “Gourmet”, “Party lover”, “No rules”. La prima tipologia, quella più numerosa, va proprio contro lo stereotipo dell’italiano indissolubilmente legato alla cucina di casa e poco aperto alle sperimentazioni. Gli intervistati si dichiarano per il 38% curiosi e senza frontiere: gli italiani cosmopoliti, ormai in maggioranza, amano assaggiare il cibo tipico della località visitata, per assaporare fino in fondo la cultura locale. Si tratta soprattutto di adulti che in vacanza si liberano delle proprie abitudini alimentari per calarsi in quelle del territorio che li ospita. La seconda categoria è quella dei “party lover” costituita in maggioranza da giovani che amano divertirsi e che cercano di risparmiare sul cibo per destinare le proprie risorse economiche all’intrattenimento (31% degli intervistati).
Altro profilo emerso dal sondaggio sono i “gourmet” (18%), in maggioranza adulti con un buon potere di acquisto, che durante le vacanze trovano il tempo e la serenità per concedersi pranzi e cene al ristorante e non vedono l’ora di farsi coccolare dal buon cibo. L’ultimo gruppo è rappresentato dagli sregolati, i “no rules”, che in vacanza decidono di non seguire regole né orari; mangiano quando hanno fame e solo ciò che desiderano. Si tratta per lo più di giovani, ma anche di donne che durante le ferie si rilassano e rompono gli schemi delle abitudini alimentari casalinghe per sottrarsi all’impegno della cucina domestica.

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