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VINO & RICERCA

Dalla vigna all’imbottigliamento del vino: in California gli studenti dell’Uc Davis sono vignaioli

Le bottiglie prodotte dal prestigioso ateneo ora possono essere vendute al pubblico tramite l’organizzazione no-profit Hilgard631

Le uve provengono da Oakville Station, un vigneto nella Napa Valley, e dai dintorni del campus nella contea di Yolo, sono a bacca bianca e rossa, ed i vini da cui nascono costano dai 30 ai 40 dollari. Una produzione che segna una svolta storica, perché, dopo anni di attesa, per la prima volta, gli studenti del corso di produzione vinicola dell’Uc Davis, prestigiosa università della California e tra i riferimenti mondiali della ricerca e della sperimentazione in viticoltura ed enologia, hanno avuto l’opportunità di condividere il vino che producono a scuola con la famiglia, gli amici e la comunità, dopo che una legge statale ha aperto la strada alla vendita di vino. I vini realizzati dagli studenti (che pensano anche ai vigneti) sono, infatti, ora disponibili per la vendita al pubblico tramite l’organizzazione no-profit Hilgard631, nome che rende omaggio ad Eugene Hilgard, viticoltore e primo direttore della Stazione Sperimentale Agricola Universitaria, mentre il numero 631 è l’indirizzo della cantina didattica e di ricerca che si trova nel campus e che è all’avanguardia in termini di sostenibilità. Gli studenti si occupano delle varie fasi produttive e finalmente il vino potrà essere degustato e conosciuto.
Tutto ciò è stato reso possibile da una legge statale del 2021 che consente il trasferimento di un massimo di 20.000 galloni di vino (che corrispondono ad oltre 75.600 litri, ndr) del Dipartimento di Viticoltura ed Enologia, che vanta oltre 145 anni di storia nella formazione, ad un’organizzazione no-profit che ne gestirà le vendite al pubblico. Il Dipartimento ha, quindi, imbottigliato circa 500 galloni di vino (poco meno di 2.000 litri, ndr) pronti ad essere venduti. Il ricavato delle vendite servirà a sostenere le borse di studio per gli studenti.
La gamma dei vini include un Cabernet Sauvignon del 2020 e un Sauvignon Blanc del 2024, prodotti con uve di Oakville Station, un vigneto di ricerca e didattica nel cuore della contea di Napa. Saranno in vendita anche altri dodici vini realizzati dagli studenti del corso di Sviluppo prodotto (Ven 127L), con vitigni come Albariño, Chardonnay, Cabernet Sauvignon e Petite Sirah. Un corso che si focalizza sulla miscelazione, la stabilizzazione del vino, l’imbottigliamento e la progettazione delle etichette, e che questa svolta amplia per includere considerazioni sulla vendita, ha affermato il professor David Block, che lo ha creato nel 2017 quando era presidente del Dipartimento. “I vini - ha detto Block - sono prodotti da studenti che stanno ancora imparando e sperimentando cose che forse non avevano mai fatto prima. È un aspetto nuovo del programma”, e ovviamente (il vino) “è più sostenibile che buttarlo via”.
Per Ben Montpetit, presidente Dipartimento Viticoltura ed Enologia, “questi vini rappresentano i nostri studenti, la loro conoscenza, la loro creatività e il loro apprendimento. Dalla vigna alla bottiglia sono coinvolti in ogni fase”. Nel corso gli studenti sono divisi in tre gruppi e incaricati di sviluppare un vino rosso e uno bianco. Ogni gruppo riceve anche il supporto di un consulente professionista e di un ex studente del Dipartimento. I giovani progettano anche le etichette, contribuiscono all’etichettatura e all’imbottigliamento dei vini. Un lavoro “tout court” per i futuri professionisti di un domani che è già presente.

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