Potrebbe essere il giorno della verità, quello del colpo di scena o comunque di una svolta tanto attesa per una protesta che, al momento, non abbassa i toni, ma, anzi, rilancia nell’ampiezza del movimento e nelle proprie ambizioni, sempre più vicina al cuore delle istituzioni, Roma, e in quello dell’attenzione mediatica di questa settimana, Sanremo. “Quindicesimo giorno di lotta, ci si sta preparando per Roma”, è il grido di battaglia dei “Comitati Riuniti Agricoli” (Cra), forse la sigla più “accesa” in una protesta che è divisa in due filoni distinti; c’è, infatti, anche “Riscatto Agricolo”, l’altra “metà”, che sta organizzando le proprie iniziative autonome e comunicando in modo diverso dai “colleghi”. Perché se l’obiettivo di tutti è quello di avere un incontro con il Governo, ed in particolare con il Ministro Francesco Lollobrigida, la via per raggiungerlo non è univoca. E sembra che non ci sia nemmeno molto dialogo, se consideriamo che “Riscatto Agricolo”, probabilmente, raggiungerà Sanremo con una delegazione di giovani che partiranno con i trattori dalla Lombardia, mentre il Cra, attraverso il leader Danilo Calvani ha detto come “al 99% domani (oggi, ndr) uno dei nostri sarà invitato sul palco dell’Ariston. Se non domani, dopodomani. Amadeus è stato molto disponibile e le ringraziamo. La presenza a Sanremo darà molta visibilità alla nostra battaglia”; aggiungendo, in merito a “Riscatto Agricolo”, come “non hanno nulla a che vedere con noi”.
Qualche scintilla, dunque, c’è, ma stasera l’eventuale presenza al Teatro Ariston può comunque significare molto per tutti gli agricoltori che avrebbero la possibilità di entrare dentro le case di milioni di italiani, e, quindi, di avere un eco mediatica straordinaria dal palco più in vista, ma anche dove le parole vengono pesate di più, d’Italia. Sulla loro presenza, su cui era arrivata l’apertura del direttore artistico Amadeus ed appoggiata anche da Al Bano, comunque, ancora non è arrivata l’ufficialità. Anzi, ieri la Rai ha precisato con una nota stampa che “non c’è alcun contatto in corso tra l’organizzazione del Festival e una della associazioni degli agricoltori”.
Una protesta che ovviamente prosegue anche sulle strade con i dintorni di Roma che sono ormai l’epicentro dei trattori che si sono già mossi da varie parti del Belpaese. E, proprio i Comitati Riuniti Agricoli, hanno lanciato un “ultimatum al Governo”, arrivato “dopo settimane di presidi senza alcuna risposta”, un “aut aut” di cinque giorni “per recedere da tutti i trattati comunitari e internazionali che stanno uccidendo l’agricoltura e gli altri comparti produttivi della nazione e sono in aperta violazione degli stessi principi ispiratori e regolatori dell’Unione Europea”. Ma si parla anche di “dimissioni immediate del ministro Lollobrigida” e di “azioni più incisive” qualora “le nostre richieste non fossero attuate”. Una protesta pronta a durare ad oltranza, i primi cinque punti di ritrovo intorno alla Capitale sono già stati comunicati così come la data che chiama all’appello gli agricoltori: “dall’8 febbraio inizia la lunga marcia dei trattori dal nord e dal sud verso Roma”. Per “Riscatto Agricolo”, invece, dopo il lungo corteo in direzione della Capitale di ieri, è arrivato un nuovo annuncio: “entro il weekend, i trattori entreranno dentro Roma”.
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