Ed infine i dazi di Trump finirono alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Dopo la sentenza di fine agosto con cui la Corte d’Appello degli Stati Uniti per il Circuito Federale ha, di fatto, confermato l’illegittimità dei dazi, come già sostenuto a fine maggio - a seguito di un ricorso contro le tariffe presentato da diverse realtà di 12 Stati americani, tra cui, dal mondo del vino, la newyorkese Vos Selections (qui il suo ritratto) - sottolineando che il Presidente americano è andato oltre i poteri che gli sono concessi dall’International Emergency Economic Powers Act (Ieepa), con competenze sulle tariffe che spettano al Congresso - il Dipartimento di Giustizia del Governo degli Stati Uniti ha chiesto alla Corte Suprema (il cui nuovo mandato inizia il 6 ottobre, ndr) di esaminare rapidamente la questione, riporta, tra le altre, l’agenzia Reuters, chiedendo al massimo tribunale americano di decidere se e come affrontare il caso entro il 10 settembre, con l’eventuale discussione a novembre. Intanto, come già noto, i dazi restano in vigore, compresi quelli al 15% sui prodotti europei, vino compreso. E se pare improbabile un cambio radicale di scenario, di questi tempi è pur vero che i colpi di scena sono all’ordine del giorno.
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