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“DOPO I BENI DEI MAFIOSI ANCHE QUELLI DEI CORROTTI VADANO A FINI SOCIALI”: LA PROPOSTA DI DON LUIGI CIOTTI, FONDATORE DI “LIBERA TERRA”

“La confisca dei beni e la loro destinazione a fini sociali riguardi non solo la criminalità organizzata ma anche i corrotti. Tutti i patrimoni frutto della violenza e della illegalità vanno restituiti alla collettività”: è l’accorato appello di Don Luigi Ciotti, fondatore e guida di Libera Terra, associazione che si occupa del recupero dei terreni agricoli confiscati alla mafia.

Don Ciotti ha ricordato come la terra “abbia insegnato tante cose anche ai ragazzi delle cooperative Libera Terra: la responsabilità, la cura costante, la capacità di attendere, la pazienza, il senso del limite, la tenacia”. E ora la legge Rognoni-La Torre, sulla destinazione dei beni mafiosi a fini sociali, potrebbe varcare i confini italiani e diventare norma europea: “abbiamo trovato a Bruxelles - ha ricordato don Ciotti - parlamentari sensibili e disponibilità anche da parte del Vicepresidente del Parlamento Europeo e del Presidente della Commissione Giustizia”.

L’intervento di Don Ciotti ha chiuso, nel Salone internazionale del Naturale di Bologna, il seminario internazionale “Insieme per la legalità, la giustizia sociale e il commercio equo sostenibile”, promosso da Alce Nero & Mielizia, Libera Terra, Slow Food, Cooperatives Europe, Libera Terra Mediterraneo e Coop Sin Fronteras per promuovere la messa in rete a livello internazionale dei percorsi di agricoltori, produttori e organizzazioni che, in diversi paesi e continenti, già praticano nel settore agricolo e alimentare la scelta consapevole della legalità, dell’agricoltura biologica, del commercio equo e trasparente.

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