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È record per le esportazioni di fiori e piante dall'Italia: 832 milioni di euro nel 2017 (+28,3% in 10 anni), ed è partito a doppia cifra anche il 2018. A dirlo Coldiretti per Euroflora

Non è tutto rose e fiori, è il caso di dirlo, per il settore del florovivaismo italiano, ma i numeri sembrano sorridere ai coltivatori, con un export 2017 che ha toccato quota 832 milioni di euro (+28,3% in 10 anni), per un settore che, solo in Italia, vale 2,5 miliardi di euro e impiega oltre 100.000 addetti. A dirlo la Coldiretti su dati Istat ad Euroflora, la principale fiera florovivaismo in Italia, dal 21 aprile al 6 maggio a Genova. Dopo il crollo dell’export registrato all’inizio della crisi nel 2008 si assiste oggi a una decisa ripresa dell’interscambio con l’estero con la bilancia commerciale positiva per oltre 283 milioni di euro. Una corsa che sembra confermata anche all’inizio del 2018 con una crescita delle esportazioni del 21,5% nel solo mese di gennaio.
“Ad essere richiesti all’estero - precisa la Coldiretti - sono soprattutto piante, alberi, arbusti e cespugli da esterni, a scopo ornamentale che, complessivamente, rappresentano i tre quarti delle esportazioni. Ma vanno forte anche le fronde recise, i ranuncoli, i garofani e i tulipani come quelli del primo giardino italiano “pick your own” aperto a Cornaredo (in provincia di Milano) dove i consumatori possono entrare e cogliere personalmente scegliendo fra 35.000 fiori per 312 varietà differenti. Per valorizzare la produzione Made in Italy è stata ideata anche l’etichetta “Piante e fiori d’Italia” perché Coldiretti ritiene importante che anche nel settore florovivaistico il prodotto italiano possa essere riconosciuto e scelto da consumatori ed addetti ai lavori, in coerenza con il processo di trasparenza ormai da anni in corso nel settore agroalimentare, mentre per le piante aromatiche in Veneto è stata lanciata anche l’etichetta “parlante” con il QR code attraverso la quale, usando un qualsiasi smartphone, è possibile avere informazioni su luogo di coltivazione, nome del produttore, le caratteristiche della pianta, i suoi utilizzi anche le soluzioni migliori per posizionarla all’esterno o all’interno dell’abitazione perché il verde - spiega la Coldiretti - sta diventando sempre più non solo un elemento di arredo ma una vero e proprio indicatore di qualità e stile di vita con una accresciuta sensibilità ambientale dei cittadini a livello globale che si realizza nelle case e nell’arredo urbano delle città ma è anche il frutto dell’importante azione svolta dal verde nel contenimento”.

Una rilevanza riconosciuta anche nell’ultima manovra finanziaria con l’approvazione del bonus fiscale del 36% su tutti gli interventi per giardini e terrazzi, privati e anche condominiali. Si tratta - sostiene la Coldiretti di una misura importante per favorire la diffusione di parchi e giardini in città capaci di catturare le polveri e di ridurre il livello di inquinamento.

“Una pianta adulta - sottolinea la Coldiretti - è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili, un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno. Il verde urbano in Italia però - precisa la Coldiretti - rappresenta appena il 2,7% del territorio dei capoluoghi di provincia (oltre 567 milioni di metri quadrati) con una media nazionale di appena 31,1 metri quadrati per abitante, in base dell’ultimo rilevamento Istat. La situazione è più difficile nelle metropoli che hanno una disponibilità di spazi verdi che va dagli appena 15,9 metri quadrati di verde urbano per abitante a Roma ai 17,2 di Milano fino a 21 di Torino”.

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