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Allegrini 2024
VERSO IL FUTURO

Farsi spiegare come raccontare il vino ai giovani, dai giovani stessi: il primo Allegrini Boot Camp

39 giovani da 16 Paesi a Villa della Torre, tra seminari, degustazioni e vendemmia, a caccia di nuove idee per comunicare prodotti e territori

Farsi spiegare come raccontare il vino ai giovani, dai giovani stessi, cercando di capire quali sono i valori che per loro contano davvero, e capire la loro visione del mondo. Era uno degli obiettivi della prima edizione dell’Allegrini Boot Camp a Villa Della Torre, a Fumane di Valpolicella. Idea che ronzava da qualche anno nella testa di Marilisa Allegrini, alla guida con li fratello Franco, delle omonime tenute, da qualche anno, e realizzarla nei giorni scorsi.
E non possono che dirsi soddisfatti i 39 under 30 professionisti del vino - sommelier, buyer, influencer, ristoratori, importatori e altri professionisti del settore - provenienti da 16 Paesi che hanno partecipato anche a seminari e a degustazioni con più di un pizzico di convivialità e divertimento, e che ora saranno testimonial a vita dei vini di Allegrini e dell’Italia, e dell’ineguagliabile mix tra cultura e prodotto del Made in Italy.
“Penso che i cosiddetti millennial abbiano molto da darci perché saranno loro a promuovere i nostri prodotti domani, anzi lo stanno già facendo - spiega Marilisa Allegrini - credo che i criteri di comunicazione con questi giovani siano completamente diversi rispetto a quelli della mia generazione, ma anche a quelli della generazione che li ha preceduti perché ormai il concetto di qualità è assodato e quasi scontato, perché si fa qualità a qualsiasi livello di prezzo. Volevo capire quale è per loro il valore aggiunto di un prodotto, e da parte nostra dimostrare che Allegrini non produce soltanto vino, ma porta avanti la cultura del territorio e la cultura in generale. Inserire un prodotto di consumo in un contesto culturale non è una cosa sempre scontata, ma credo sia uno dei grandi punti di forza dell’Italia. Abbiamo fatto conoscere i vini della Valpolicella, del Veneto e di altri territori italiani. E siccome ci sono molte aziende in Italia che coniugano questi due aspetti, credo che ciò sia molto importante, e non solo per noi, per attirare i giovani a visitarci, per promuoverci presso di loro e per farli diventare grandi ambasciatori dei nostri vini”.
I ragazzi dell’Allegrini Boot Camp hanno assistito a seminari come quello del giornalista Aldo Fiordelli, che ha parlato di ciò che fa notizia nel mondo del vino, di Giuseppe Di Martino, amministratore dell’omonimo gruppo, che si è concentrato sul rapporto tra pasta, di cui è produttore, e vino. Di Martino Crespi, di Jeunes Restaurateurs, che ha affrontato il tema della figura del sommelier. Le degustazioni, a cura dei top sommelier Walter Meccia e Gennaro Buono, hanno condotto i ragazzi in un viaggio alla scoperta dei grandi vini monovarietali italiani e delle particolari espressioni che gli stessi vitigni assumono in territori diversi.
Stevie Kim, managing director di Vinitaly International, ha portato la sua testimonianza di una vita spesa nel digital marketing. “Siamo in un mondo social in cui è necessario trasmettere le cose reali che facciamo - sottolinea Marilisa Allegrini - anche perché i social a volte non sono utilizzati correttamente. Nel corso del Boot Camp abbiamo voluto raccontare a questi ragazzi che “Allegrini is a real thing”, e far comprendere che la qualità del made in Italy nasce da cose tangibili, in vigneto e in cantina, che possono alimentare un racconto vero. Per questo li abbiamo portati a vedere come si fa la vendemmia per l’Amarone, deponendo delicatamente i grappoli selezionati in cassettine”.
Tra i risultati dell’Allegrini Boot Camp il progetto vincitore del contest sulla comunicazione del vino che ha proposto il recupero di un vecchio vigneto sul colle Fumana, accanto a Villa della Torre, da trasformare in un laboratorio permanente di formazione vitivinicola. i vincitori del contest saranno ospiti nel 2019 delle aziende della famiglia Allegrini, in Valpolicella, a Bolgheri (Poggio al Tesoro) e a Montalcino (San Polo).

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