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LA RICORRENZA

La prima volta della parola “Prosecco” in etichetta: 100 anni fa, nel 1924, con Etile Carpenè

L’anniversario celebrato dalla Carpenè-Malvolti, con il tributo del Ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, nei giorni scorsi, a Vinitaly 2024

Oggi “Prosecco”, grazie al successo mondiale di un grande distretto che ha la storia nel territorio del Conegliano Valdobbiadene Docg, e un grande pezzo di presente della più vasta Doc, tra Veneto e Friuli, è una parola pronunciata in tutto il mondo. Ma a scriverla per la prima volta, esattamente un secolo fa, nel 1924, fu Etile Carpenè, seconda generazione della famiglia, che apportò al “Vino Spumante” fino ad allora conosciuto come “Champagne Italiano” una delle più strategiche determinazioni in ambito comunicativo, iscrivendo per la prima volta il termine Prosecco in etichetta, per conferire una precisa connotazione identitaria, nonché una specifica collocazione geografica nell’areale in cui veniva coltivata la Glera, il vitigno che ne costituisce l’essenza. L’etichetta recitava, infatti, insieme alla nuova terminologia anche la specifica “Vino Pregiato Amabile dei Colli di Conegliano”, incarnando di fatto “ante litteram” il riconoscimento della prima denominazione territoriale che identificava uno specifico areale viticolo e delle successive denominazioni di origine Doc (1969) e Docg (2009).
Una ricorrenza celebrata anche nei giorni scorsi, a Vinitaly 2024, a Verona, con il tributo da parte del Ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, dalla cantina che ha inventato il Prosecco, la Carpenè-Malvolti, ancora nelle mani della famiglia che la guida insieme all’ad Domenico Scimone (e iscritta nel Registro dei Marchi Storici di Interesse Nazionale dello stesso Ministero), e con la presentazione della ricerca “Etile Carpenè, l’Innovatore ed il Comunicatore”, curata da Ignazio Lombardo, Andrea Barone e Sharon Carducci, tre ex studenti universitari vincitori negli anni scorsi del Premio di Laurea Carpenè-Malvolti, istituito in collaborazione con l’Uici, le Università Italiane e le Città Capitale Italiana della Cultura Parma nel 2021, Procida nel 2022 e Brescia & Bergamo nel 2023.
Un evento studiato per celebrare la ricorrenza di quella prima iscrizione in etichetta del termine Prosecco ed ancorché per raccontare la figura di Etile Carpenè, mettendone in evidenza il rilevante apporto culturale, sociale economico per l’intero territorio del Prosecco sia dal punto di vista dell’innovazione - che egli iniziò a perseguire già da giovanissimo nel 1892 ricercando il perfezionamento del metodo già messo a punto dal padre Antonio per la spumantizzazione del Prosecco - sia della comunicazione, per la cui impostazione nella storia dell’impresa è stato pioniere assoluto. Fu proprio Etile Carpenè, in occasione delle Esposizioni Riunite di Milano del 1894, a proporre il primo messaggio promozionale della storia moderna, facendo costruire una riproduzione del pozzo medievale della Piazza XXVIII Luglio 1866 a Conegliano nella corte del Castello Sforzesco per accogliere i visitatori ed offrire loro degustazioni del prodotto, esternadolo come il primo messaggio pubblicitario su uno dei principali giornali dell’epoca.
“Quella che abbiamo presentato - ha detto Rosanna Carpenè, quinta generazione di famiglia - è la celebrazione di quella determinazione strategica che il mio bisnonno ha introdotto con l’intento di rendere il nostro vino spumante più rappresentativo ed un vero e proprio ambasciatore del nostro territorio, di cui ha di fatto per sempre cambiato il volto portandovi un significativo benessere economico. Oggi, sono qui a testimoniare quanto il coinvolgimento delle nuove generazioni sia ancora, a distanza di oltre un secolo e mezzo, una priorità per la nostra impresa; a coloro che rappresentano il nostro futuro affidiamo lo studio della nostra storia affinché possano contribuire ad elaborare determinazioni per un prospero avvenire della Denominazione e della vitivinicoltura nel suo insieme”. Nel racconto storico della figura di Etile Carpenè, insiste anche il contributo alla ricostruzione dell’impresa dopo la distruzione in seguito alle due guerre mondiali e le illuminanti determinazioni da lui ricercate nell’ambito della tappatura, della forma delle bottiglie e di tutti gli elementi caratterizzanti il packaging del prodotto fino a giungere alla revisione del contenuto dell’etichetta, che nel 1924 inserisce per la prima volta il termine Prosecco, indicativo sia della tipologia del prodotto sia delle caratteristiche organolettiche e della collocazione geografica nel territorio trevigiano. Tutte innovazioni che hanno segnato la storia del Prosecco - oggi tra i vini più famosi e maggiormente esportati in tutto il mondo - e del territorio che grazie anche al prezioso lavoro svolto fin dal 1868 nella valorizzazione e migliore cura dei vigneti, da Antonio prima ed Etile poi, nel 2019 è diventato Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Ed è stata presentata ufficialmente la bottiglia del centenario del “1924 Prosecco”, una edizione limitata di soli 1.924 esemplari, che vuole essere testimonianza concreta di come questo vino spumante abbia solide fondamenta costruite su una grande storia d’impresa e su una grande cultura vitivinicola perpetrata tra le generazioni. “Siamo profondamente onorati della visita del Ministro delle Imprese e del Made in Italy (a cui sono stati donati lo scrigno “Sparkling Milestones Collection” che raccoglie le pietre miliari della storia dell’impresa e una Magnum del “1924 Prosecco”) che con la sua presenza ha inteso sottolineare l’importanza della nostra impresa nel contesto storico imprenditoriale del Paese. La Carpenè-Malvolti, nel giugno 2024, traguarderà 156 anni di attività, condotta sempre rimanendo ancorata ai valori fondanti delle origini in “Scienza e Coscienza”. La presenza del Ministro, che di fatto ha tenuto a battesimo l’etichetta del centenario del “1924 Prosecco”, è dunque per noi motivo di grande orgoglio, tradottosi nell’omaggio delle nostre selezioni più prestigiose raccolte nella “Sparkling Milestones Collection””, ha commentato Domenico Scimone.

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