FIPE (FEDERAZIONE ITALIANA PUBBLICI ESERCIZI) E ANSEB (ASSOCIAZIONE NAZIONALE SOCIETÀ EMETTITRICI BUONI PASTO) INSIEME PER CHIEDERE AL GOVERNO L’AUMENTO DEL VALORE ESENTASSE DEL BUONO PASTO, COME MISURA PER FRONTEGGIARE LA CRISI

Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) e Anseb (Associazione Nazionale Società Emettitrici Buoni Pasto) hanno deciso di farsi promotrici di un’iniziativa di sensibilizzazione affinché il Governo introduca l’aumento del valore esentasse del “buono” pasto tra le misure necessarie a fronteggiare la crisi economica.

Il sistema dei servizi sostitutivi di mensa, rappresentati dai buoni pasto, sono il principale strumento per garantire il pranzo alla maggioranza degli italiani che lavorano. Al tempo stesso i “ticket”, proprio per questa ragione, assicurano la voce primaria di fatturato per oltre 100.000 tra pubblici esercizi e locali di ristorazione di prossimità, che complessivamente occupano ben 800.000 dipendenti.

A suo tempo, il legislatore aveva già scelto di favorire questo strumento attraverso la defiscalizzazione, ma l’ultimo adeguamento del plafond risale al 1997, mentre nel frattempo i costi delle materie prime e del servizio sono lievitati, ben oltre il tasso d’inflazione, che dal 1998 al 2008 è stato del 25,4%.

In un periodo di crisi come quello attuale, affinché permanga la sostenibilità del sistema dei “buoni pasto” e i consumi non subiscano ulteriori contrazioni, è dunque necessario un atto di lungimirante equità normativa: elevare il plafond di defiscalizzazione dagli attuali 5,29 euro.

Una proposta dell’assemblea generale di Confcommercio, fatta propria anche dal Ministro Renato Brunetta e capace di riscuotere consenso tra tutte le forze politiche, i sindacati e la rappresentanza dei consumatori.