Nonostante una vendemmia che si preannuncia buona, con stime superiori a quelle del 2024, malgrado le estirpazioni, la Francia enoica sembra avere la testa rivolta altrove, a qualcosa di più urgente: la soluzione per uscire dalla crisi. Cantine “piene”, prezzi di mercato che, secondo tanti viticoltori, sono meno che insufficienti, il fenomeno delle estirpazioni che non hanno prodotto un riequilibrio, il “peso” dei dazi da assorbire. La svolta tarda ad arrivare ed il settore vitivinicolo ha chiesto all’esecutivo di anticipare i tempi per evitare ulteriori ritardi incompatibili con l’urgenza dell’aggravarsi della crisi. Tutto questo per dotarsi di mezzi per estirpare e distillare, come richiesto il 15 luglio, dai rappresentanti del vigneto alla Ministra dell’Agricoltura, Annie Genevard. Nei giorni scorsi, a Vitisphere, Jérôme Despey, presidente del Consiglio specializzato del vino di FranceAgriMer, aveva detto come “non capisco perché la Francia non abbia richiesto la riserva di crisi agricola”, aggiungendo come questa “deve essere richiesta prima dell’8 settembre per essere pronta quando verrà convalidato il Pacchetto Vino”, il nuovo regolamento europeo che apre meccanismi di gestione strutturale delle eccedenze attraverso l’estirpazione e la distillazione. Una richiesta che, però, sembrerebbe poi sia partita dalla Francia, attraverso una lettera inviata dalla Ministra dell’Agricoltura Annie Genevard al Commissario Europeo per l’Agricoltura, Christophe Hansen, dove sarebbe espressa la necessità di mobilitare gli strumenti comunitari, in particolare la riserva di crisi, per sostenere una produzione vinicola, già indebolita.
Si parla, nell’articolo, che per realizzare una campagna di estirpazione e distillazione in grado di riequilibrare la filiera vitivinicola francese, sarebbe necessario ottenere “almeno” 200 milioni di euro di crediti di riserva per crisi agricola nelle prossime due campagne (2024-2025 e 2025-2026, ciascuna con 450 milioni di euro), da integrare con un “bilancio equivalente da parte dello Stato”, ha affermato Jérôme Despey, per il quale “dobbiamo ottenere il massimo” e integrarlo con crediti nazionali per implementare un sistema efficace. Sapendo che ciò sarà legato alla convalida del Pacchetto Vino, prevista per fine anno.
Intanto, FranceAgriMer, ha aperto il nuovo bando per la presentazione di progetti per il programma di promozione del vino sui mercati dei Paesi terzi. A disposizione c’è un budget di 80 milioni di euro per migliorare la competitività internazionale dei vini francesi e rafforzarne l’immagine offrendo agli operatori del settore l’opportunità di aiuti finanziari per progetti di promozione sui mercati al di fuori dell’Unione Europea.
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